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Cronaca

Spy-pen, un occhio elettronico sulle divise degli agenti di Polizia

Debutterà anche a Modena, su iniziativa del sindacato Sap, la microcamera per riprendere l'attività degli agenti durante i servizi. Doppia valenza a garanzia dei cittadini e degli agenti stessi. Ma non avrà valore probatorio nelle indagini

Da oggi, a tutti i circa cento iscritti al Sindacato Autonomo di Polizia di Modena sarà consegnata una spy-pen, ovvero, uno strumento di ripresa audio-video “camuffato” da comune penna a sfera. Un oggetto che evoca pellicole di spionaggio ma che ha invece un valore molto diverso e sicuramente più delicato. Si tratta di una penna dotata di una mini telecamera e di un piccolo microfono che si azionano premendo un pulsantino. All’interno c’è una scheda di memoria che può contenere fino a 8 Gb di dati e che permette, quindi, varie ore di registrazione, utili a coprire l'interno turno di servizio di un agente.

“Con la videoripresa della nostra attività – spiegano i responsabili locali del Sap – si potrà fare maggiore chiarezza tutte le volte che l’operato delle forze di polizia viene contestato dai cittadini, ma, vogliamo precisare, si tratta di uno strumento di garanzia non solo del poliziotto ma anche del cittadino stesso, poiché, con l’adozione della spy-pen durante i servizi di polizia, sarà assicurata anche una maggiore professionalità dalle forze dell’ordine”. Motivo fondante dell'iniziativa sindacale è proprio il crescente clima “accusatorio” nei confronti dell'operato degli agenti, verso i quali le denunce sono aumentate esponenzialmente negli ultimi anni.

“Nell’85% dei casi, le denunce a carico dei poliziotti non vanno a buon fine – proseguono i rappresentanti sindacali - Ma nel frattempo chi è stato accusato ingiustamente ha avuto la carriera bloccata, ha dovuto pagare di tasca propria ingenti spese legali, ed ha dovuto subire, in alcuni casi, anche l’onta mediatica. La video-ripresa è uno strumento principe che può essere, immediatamente, messo a disposizione della Magistratura inquirente in modo da far risaltare i fatti con chiarezza”. 

É bene chiarire che le videoregistrazioni non potranno però essere utilizzate come elementi di prova in una eventuale indagine, ma, alla stessa stregua delle libere registrazioni dei cittadini, potranno essere utilizzate nell’eventualità che un poliziotto venga chiamato in causa per presunti abusi mostrandole ad un Giudice per aiutarlo nel suo libero convincimento. Le video-penne saranno distribuite, per primi, agli operatori delle Volanti di Questura e Commissariati, di Squadra Mobile, Digos e Stradale cioè ai poliziotti che lavorano in strada, poi, mano, mano a tutti gli iscritti al S.A.P. di Modena.

Nell'auspicio degli agenti di Polizia vi è in particolar modo la funzione di deterrente che la spy-pen potrebbe e dovrebbe assumere. Da quindici giorni il Ministero degli Interni ha iniziato la sperimentazione in quattro città italiane sedi di altrettanti Reparti Mobili (Milano, Torino, Roma e Napoli) proprio dell’uso di una videocamera da applicare alla tenuta per i servizi di ordine pubblico per riprendere l’attività lavorativa prestata lungo i cortei, negli stadi ed in ogni tipo di manifestazione. A Modena invece, è doveroso sottolineare, l'iniziativa sarà assunta individualmente a discrezione di ogni singolo agente che vorrà monitorare il proprio servizio.

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