Sesso in carcere, il Garante chiede sale riservate per i detenuti
In materia di diritti dei detenuti, non bisogna trascurare le esigenze di intimità. Lo sostiene il Garante Regionale, che richiede spazi dedicati nei penitenziari. Desi Bruno: "Sesso con partner e incontri con famigliari senza sorveglianza"
I detenuti hanno diritto ad avere, anche in carcere, luoghi dove poter avere rapporti sessuali col proprio partner e incontrare i familiari senza essere sorvegliati. A maggior ragione ora che l'apertura di nuovi padiglioni ha ridotto il problema del sovraffollamento e messo a disposizione nuovi spazi. A
dirlo è Desi Bruno, Garante regionale dei detenuti, che solleva il tema in una nota. "La riduzione del numero dei detenuti presenti e la contestuale apertura di nuovi padiglioni detentivi- afferma Bruno- rende oggi disponibili nuovi spazi all'interno delle carceri che possono essere utilmente messi a disposizione per gli incontri, anche intimi, dei detenuti con i propri cari, soprattutto nel caso di persone che non hanno la possibilità di uscire ricorrendo ai permessi-premio".
In particolare per alcuni detenuti, come gli ergastolani, gli spazi riservati in carcere "costituisce l'unica alternativa percorribile" per garantire i rapporti con i propri cari. "La questione diritti umani in carcere non può fermarsi al sovraffollamento- sostiene Bruno- sarebbe assolutamente riduttivo ragionare in questi termini. Occorre invece ripensare la logica dei permessi, delle telefonate e delle opportunità trattamentali nei vari circuiti differenziati". (DIRE)