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Cronaca

Guardia di Finanza, in un anno oltre 800 indagini contro criminalità economica

I numeri e le statistiche delle Fiamme Gialle modenesi, presentate oggi in concomitanza con la 245esima festa di fondazione del Corpo

La celebrazione del 245° Anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza - avvenuta oggi nella piazza d’armi della Caserma “G. Vaccari” di via Mattarella a Modena - è stata l’occasione per un bilancio delle attività condotte nell’anno 2018 e nei primi mesi del 2019 dai Reparti del Comando Provinciale di Modena, retto dal Col. t.ST Adriano D’Elia. Un lavoro come sempre imponente e spesso "silenzioso", che ha visto in 17 mesi ben 879 indagini, di cui 792 già chiuse.

Evasioni e frodi fiscali e lavoro nero

Sono state 549 tra verifiche, controlli ed altri interventi a tutela degli interessi erariali comunitari, nazionali e locali, pervenendo alla denuncia di 328 soggetti responsabili di reati fiscali, di cui 12 tratti in arresto. Non si tratta solo di piccoli commercianti, artigiani e imprenditori, che rappresentano l’ossatura economica del Paese - sempre da tutelare - e che magari hanno omesso di rilasciare uno scontrino. Parliamo soprattutto di grandi evasori, ossia di quei soggetti fiscalmente pericolosi i cui patrimoni sono espressione diretta dei gravi reati tributari o economico-finanziari commessi

Nella “categoria” dei grandi evasori non rientra soltanto chi si avvale delle fatture false. Ci sono anche quelli delle frodi cosiddette “carosello”, quelli che costituiscono crediti IVA fittizi o che ottengono indebite compensazioni di imposte e contributi: sono stati 64 gli interventi nel campo delle frodi IVA che hanno consentito di constatare una maggiore imposta per oltre 67 milioni di euro. Vi sono poi 19 interventi relativi ad evasioni internazionali.

A fronte delle frodi scoperte, sono state quindi condotte azioni di “aggressione” dei patrimoni dei responsabili che hanno già consentito di pervenire al sequestro di disponibilità per oltre 6,7 milioni di euro, mentre sono al vaglio delle Autorità competenti ulteriori proposte di sequestro per oltre 95 milioni di euro.

Sono risultati, in ultimo, completamente sconosciuti al fisco (cd “evasori totali”) 86 soggetti, mentre sono stati individuati 113 datori di lavoro che hanno impiegato 746 lavoratori irregolari, di cui 178 “in nero”.

L'intervista al colonnello D'Elia

Spesa pubblica e "furbetti del ticket

Con riferimento all'indebita percezione di contributi pubblici di ogni genere, sempre nell’ultimo anno e mezzo, sono stati scoperti casi di illegittima percezione o richiesta di finanziamenti pubblici, comunitari, nazionali e locali, per circa 8,4 milioni, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 18 soggetti, a fronte di circa 10,2 milioni di contributi controllati.

Rilevante è stato anche l’impegno nel settore della spesa previdenziale e sanitaria.I risultati ottenuti sono significativi: il 48% dei controlli volti a verificare la sussistenza dei presupposti di legge previsti per l’erogazione di prestazioni sociali agevolate (98) ha evidenziato irregolarità relativamente al possesso dei requisiti reddituali previsti. In ambito sanitario, ci sono poi i “furbetti” del ticket, settore nel quale i controlli mirati (46) hanno consentito di individuare “sacche” di irregolarità (con riguardo al possesso dei requisiti reddituali richiesti) nel 81% dei casi: in pratica, ogni 10 persone controllate, almeno 8 si sarebbero fatte curare gratis, in ospedali pubblici o in altre strutture private convenzionate senza averne diritto.

E' bene precisare che questi controlli non sono "a tappeto" o "a campione" come si usava tempo addietro, ma sono frutto di un'attenta analisi dei rischi. Grazie alla vaste banche date a disposizione dei finanzieri e ai moderni algoritmi di eleaborazione dati, le anomalie vengono riscontrate in modo quasi automatico e le verifiche vengono quindi svolte in modo mirato, giustificando così l'elevato tasso di infrazioni rilevate.

Criminalità economico-finanziaria a tutto tondo

Il denaro illecitamente accumulato dalle “mafie”, dagli evasori seriali, dai corrotti e corruttori e dagli altri criminali, per poter essere “lavato” della sua provenienza “sporca”, deve essere riciclato in attività o in investimenti apparentemente “puliti”. La specifica attività è stata svolta nei confronti di numerosi soggetti e si è conclusa con la richiesta di sequestro di beni e valori per oltre 14 milioni di euro, per i quali si è già provveduto fino ad un importo di circa 954.980 €.

In materia di riciclaggio e autoriciclaggio sono state svolte attività di polizia giudiziaria che hanno portato alla denuncia di 17 soggetti; gli importi oggetto dei reati ammontano ad oltre 10 milioni di euro. Nelle indagini svolte nei settori dei reati societari, fallimentari, bancari, finanziari e di borsa sono stati verbalizzati 62 soggetti ed accertate distrazioni di denaro di oltre 16 milioni di euro.  La lotta al fenomeno del riciclaggio non si fa però solo con la repressione. Per contrastarlo al meglio è necessaria anche una seria azione preventiva attraverso le segnalazioni di operazioni sospette: 219 sono state le S.O.S. (segnalazioni di operazioni sospette approfondite dai Reparti sul territorio appositamente delegati.

In particolare nel corso di numerose attività dirette a contrastare la contraffazione nonché a garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza di prodotti sono stati effettuati 42 interventi che hanno portato alla denuncia di 20 soggetti ed al sequestro di 300.554 fra prodotti contraffatti o non sicuri. Nel comparto giochi sono stati effettuati 95 interventi che hanno consentito di riscontrare 4 violazioni e di procedere alla identificazione 188 soggetti avventori.

Nell’ambito della collaborazione con la Banca d’Italia sul contrasto alla circolazione di denaro falso sono state esaminate e successivamente distrutte banconote di vario taglio, sequestrate nella provincia di Modena per complessivi € 39.000.

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