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Cronaca Mirandola

Memoria Festival, buona la prima. In ventimila a Mirandola

Soddisfazione tra gli organizzatori e il comitato scientifico della kermesse mirandolese, che pare aver superato l'ostacolo del debutto. Sul palco si sono alternati nomi importanti del panorama artistico-culturale

Mirandola rinasce nel segno della memoria, in un nuovo slancio verso il futuro, come Città della Memoria e protagonista di un festival nato già grande e di respiro nazionale. La prima edizione del Memoria Festival, iniziata il 9 giugno e che si conclude oggi, per quattro giorni ha puntato i riflettori sui tanti significati della memoria, con decine di incontri, concerti, spettacoli, proiezioni, laboratori, mostre, giochi che hanno attirato 20.000 presenze, con location gremite e centinaia di persone che si sono fermate per ascoltare le parole dell’ospite di turno. Il festival – promosso dal Consorzio per il Festival della Memoria in collaborazione con Giulio Einaudi editore – ha animato le piazze, i portici, i giardini e i palazzi di una città dalla storia millenaria che si sta ricostruendo dopo il grave sisma del 2012. Il Memoria Festival ha scelto una struttura articolata in cerchi tematici, ciascuno dedicato a un tassello della memoria che per associazioni passa da un ricordo all'altro, e ha presentato un programma che è valso alla manifestazione la medaglia del Presidente della Repubblica.

Foto del Memoria Festival

“Il successo di questa prima edizione è come un grande abbraccio che ha stretto insieme tutti noi: mirandolesi, visitatori, volontari, amici della Coldiretti, esercizi commerciali, forze dell’ordine, croce rossa e vigili del fuoco”, afferma Maino Benatti, sindaco del Comune di Mirandola. E continua: “Un risultato così positivo è motivo di gioia e soddisfazione soprattutto perché significa che siamo riusciti a riportare la nostra città al centro dell’attenzione non più solo come vittima da un terribile sisma ma al contrario come luogo di aggregazione, brulicante di ospiti, libri, occasioni di riflessione e animato dal meglio della cultura italiana contemporanea”.

“Una delle cose più significative ci è parsa il fatto che sia stata percepita dal pubblico la forma del Festival – spiega Ernesto Franco, presidente del Comitato scientifico – che non è stato pensato e non è stato in effetti un semplice elenco di appuntamenti, più o meno interessanti, ma un percorso fatto di tante grandi e meno grandi coerenze, che hanno impostato quello che mi auguro sia solo l’inizio di una conversazione sempre più ampia con i mirandolesi e, più in generale, con i cittadini italiani”.

Presi letteralmente d’assalto gli incontri nella Tenda della Memoria (che ha una capienza di 500 persone e ha visto raddoppiare il pubblico, con moltissime persone in piedi) con Carlo Verdone che ha deliziato il pubblico improvvisando una carrellata dei suoi personaggi più amati, Giuseppe Tornatore che ha catturato l’attenzione raccontando la nascita della sua passione, Roberto Vecchioni, nella sua consueta veste di narratore e poeta in musica, Don Luigi Ciotti, che ha interrotto la sua conferenza per alzarsi e correre a salutare un ragazzo disabile che stava andando via, Corrado Augias, che ha esordito lodando l’efficienza e il calore umano degli emiliani, Uto Ughi e le sue frecciate contro la perdita di senso della musica nella nostra epoca.

Pienissimi gli appuntamenti con Carlo Petrini, Michele Mirabella, Piergiorgio Odifreddi, per il quale il pubblico impavido ha sfidato la pioggia e rifiutato di spostarsi al coperto pur di non interrompere l’incontro, Gianni Berengo Gardin, Benedetta Tobagi, Paul Ginsborg, Simon Levis Sullam. Piazza Conciliazione si è trasferita virtualmente in Salento per ospitare il concerto dell’Orchestra Popolare della Notte della Taranta, con 1.200 presenze. Seguitissimi anche Melania Mazzucco, Valerio Magrelli, Francesco Piccolo, Maurizio Bettini, Davide Paolini, Aldo Schiavone, Alberto Melloni, Marco Revelli, Claudio Bartocci, Elisabetta Moro e Davide Porporato,  Aldo Bonomi, l’incontro dedicato al ricordo della nascita del biomedicale mirandolese, il concerto La memoria che crea – musica e improvvisazione con Danilo Rea, lo spettacolo Memorie di guerra e di pace. "La Grande Guerra (vista dagli occhi di un bambino)".

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