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Cronaca

Al lavoro immediatamente dopo la laurea? Unimore prima in Italia

Un dato certificato dal XIX Rapporto AlmaLaurea sulla Condizione occupazionale dei laureati italiani. Dopo cinque anni a Modena (o Reggio) si trova lavoro prima che in tutti gli altri atenei del Paese

Unimore continua a battere la disoccupazione giovanile. La percentuale dei laureati dell’Università di Modena e Reggio Emilia nel 2015 che a un anno dalla laurea non hanno ancora trovato lavoro è appena dell’11,7%, contro una media nazionale dei laureati del 21,3% (molto al di sotto della disoccupazione rilevata da Istat, che per gli under 35 italiani in generale supera il 35%. E se si prendono in considerazione i laureati magistrali, Unimore si posiziona al primo posto in Italia tra gli atenei generalisti con più di mille laureati con una percentuale di disoccupati a un anno dalla laurea pari al 10% contro il 20,5% nazionale (Unibo 17,3%; Unipr 15,3%; Unife 13,5%).

Lo attesta il XIX Rapporto AlmaLaurea sulla Condizione occupazionale dei laureati italiani, che ha coinvolto i laureati di 71 università delle 74 ad oggi aderenti al Consorzio interuniversitario. L’indagine ha preso in esame in totale 620 mila laureati di primo e secondo livello, di cui 6.750 dell'Università di Modena e Reggio Emilia. I dati si concentrano in particolare sull’analisi delle performance dei laureati triennali e magistrali biennali usciti nel 2015 e contattati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati magistrali biennali usciti nel 2011 e coinvolti dopo cinque anni.

Tra i 1.832 laureati triennali Unimore del 2015 intervistati (pari all’80,3% dei laureati di quell’anno) il tasso di disoccupazione è pari al 12,7%, dieci punti inferiore al dato nazionale del 22,3%, permettendo all’Ateneo modenese e reggiano di posizionarsi al quarto posto nella classifica degli atenei generalisti con più di mille laureati (Unife 17,3%; Unibo 17,2%, Unipr 18,5%). Il tasso di occupazione è del 54,6%, nettamente migliore della media nazionale, che si ferma al 42,6%. In Emilia Romagna  seguono nell’ordine Unife con il 50,7%, Unibo col 45,5% e Unipr con il 45,3%.

Il 32% degli occupati può contare su un lavoro alle dipendenze a tempo indeterminato (compreso quello a tutele crescenti), mentre il 12% svolge un’attività autonoma effettiva (liberi professionisti, lavoratori in proprio, imprenditori, ecc.). La retribuzione è in media di 1.102 euro mensili netti (va dai 674 euro di un laureato del Dip. di Scienze Chimiche e Geologiche ai 1.422 euro del Dip. di Comunicazione ed Economia) contro i 948 a livello nazionale, permettendo a Unimore di posizionarsi al quarto posto tra gli atenei generalisti con più di mille laureati. In Emilia Romagna seguono nell’ordine Unife con una retribuzione media dei 1.008 euro, Unibo 961 euro e Unipr 948.

Ma quanti fanno quello per cui hanno studiato (richiesta della laurea per l’esercizio del lavoro svolto e utilizzo nel lavoro delle competenze apprese all’università)? Sono 59 i laureati triennali su cento a considerare il titolo molto efficace o efficace per il lavoro che svolgono. Passando ai laureati magistrali biennali Unimore del 2015, quelli intervistati dopo un anno dal titolo sono 862 (l’85,6% dei laureati di quell’anno), quelli del 2011 coinvolti a cinque anni sono 769 (il 72,2% del totale).

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