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Vertenza Corradini, i sindacati si appellano alla Regione

L'azienda modenese pronta a cessare ogni attività, senza definire il futuro di 250 lavoratori dipendenti. Dal tribunale decreto ingiuntivo di 3,4 milioni, mentre i sindacati chiedono all'Assessore Muzzarelli di aprire le trattative a Bologna

Sempre più cupo il futuro per la Termosanitari Corradini Spa. Nei giorni scorsi è infatti ripreso il confronto con l’azienda che sullo stato di crisi e sul futuro dei dipendenti. Filcams/Fisascat/Uiltucsa avevano proclamato lo scorso 13 novembre uno sciopero che ha visto l’adesione al presidio di Modena di 200 lavoratori ricevuti in delegazione dall'Amministrazione comunale che, assieme alla Provincia, ha mostrato forte interesse sulla sorte dei circa 90 lavoratori modenesi, dislocati fra la sede di Modena e le filiali di Carpi e Sassuolo. 

L'azienda – fanno sapere i sindacati confederati – ha confermato la presentazione al Tribunale di Modena della richiesta di concordato, esplicitando al contempo l'insostenibilità del progetto di acquisizione di alcune filiali da parte di Corradini Srl, società del gruppo con sede in Veneto. Questa operazione era stata presentata ad ottobre come l'unica realistica via di uscita per salvaguardare 110 posti di lavoro su un totale di 250. Oggi le preoccupazioni dei lavoratori e delle Organizzazioni Sindacali si sono, purtroppo, rivelate fondate, l'operazione è stata accantonata dopo solo pochi giorni dalla sua presentazione, anche a fronte del ricevimento nel mese di ottobre di un decreto ingiuntivo per 3,4 milioni di euro nei confronti della Termosanitari Corradini SpA. 

Lo scenario che si è costituito è dunque drammatico per i 250 lavoratori: “Le uniche strade che l'azienda ritiene percorribili – spiegano i sindacalisti – sono la cessazione totale dell'attività o la cessione delle filiali a soggetti che dovranno essere definiti. Per quel che concerne la situazione dei pagamenti, l'azienda ha manifestato l'intenzione di avanzare istanza al tribunale per chiedere l'autorizzazione al pagamento delle ore lavorate in novembre fino alla data di richiesta del concordato e l'autorizzazione al pagamento dei ratei di tredicesima maturati prima della richiesta di concordato”. 

Uno scenario desolante, dunque, di fronte al quale Filcams/Fisascat/Uiltucs, in attesa dell’autorizzazione del Tribunale per avviare l’esame congiunto su cassa integrazione straordinaria e mobilità, chiedono all'Assessore alle Attività Produttive, Giancarlo Muzzarelli, di definire un tavolo di confronto istituzionale, per farsi parte attiva per la salvaguardia dei posti di lavoro.

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