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Cronaca Medolla

Terremoto in Emilia, l'Unimore fa chiarezza contro le "bufale" sismiche

Il Dipartimento di Scienze della Terra sgombera il campo da notizie prive di fondamento volte solamente a creare disinformazione: "Nessuna attività dell'uomo può creare o indurre terremoti di intensità pari a quelli avvenuti"

In questa decina di giorni di scosse di terremoto continue in tutta la bassa modenese, sul web i complottisti hanno trovato come non mai pane per i loro denti nell'inventarsi le possibili cause di questa sequenza sismica: Haarp, Fracking, scie chimiche e chi più ne ha e più ne metta. Il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Modena e Reggio Emilia ha voluto intervenire a piedi uniti per porre fine alla diffusione di teorie deliranti e destituite di ogni fondamento, teorie che hanno contribuito ad accumulare angoscia e a creare disinformazione. "L'unico modo serio per far fronte a questi terribili eventi - hanno spiegato gli esperti Unimore - è fare in modo che le costruzioni e le infrastrutture siano costruite in modo idoneo e che ci sia una corretta conoscenza e classificazione sismica del territorio. Altrettanto importante è che la gente sia informata correttamente e non si diffondano notizie prive di fondamento che creano panico".

COLPA DELL'UOMO? - Colpa di sondaggi? Perforazioni? Prelievi di acqua e idrocarburi? Il concetto è semplice: nessuna attività dell'uomo può creare o indurre terremoti di intensità pari a quelli avvenuti. In occasione di questi terremoti, come nel caso di altri eventi simili, si sono diffuse una quantità impressionante di notizie del tutto prive di fondamento, che contribuiscono a creare disinformazione: "La profondità degli ipocentri dei terremoti registrati è generalmente superiore a 5-6 km, spesso oltre 10 km - recita la nota pubblicata dal Dipartimento di Scienze della Terra - e l'energia in gioco è tale da escludere qualunque possibile legame con attività umane. Nella nostra pianura terremoti di intensità simile ci sono stati anche in passato (vedi il terremoto interminabile e distruttivo di Ferrara e del ferrarese del 1570), anche quando le perforazioni per idrocarburi non esistevano. Fra l'altro le zone dove c'è attualmente un enorme prelievo di gas e petrolio (Arabia Saudita, Mare del Nord al largo della Norvegia) sono praticamente asismiche".

FRACKING - Sui social network e non solo sono state spese sul "Fracking": ma, nel dettaglio, di cosa si tratta? È una tecnica utilizzata negli Stati Uniti, in Canada e solo marginalmente in nord Europa per lo sfruttamento di gas metano in sedimenti argillosi superficiali: "Si tratta di gas disperso in modeste quantità nel sedimento - prosegue la nota - che in passato non veniva preso in considerazione, ma che ora può rappresentare una risorsa anche se modesta. Per aumentare il prelievo, si utilizzano tecniche di microfratturazione idraulica del sedimento. In alcuni casi questa tecnica crea una micro-sismicità che può essere problematica proprio perché riguarda sedimenti piuttosto superficiali. In Francia infatti hanno sospeso le prime ricerche". Come riportato dal Dipartimento di Scienze della Terra, "Nessuna di queste ricerche o sfruttamento può essere fatta di nascosto perché richiedono impianti complessi e visibilissimi".

CAVERNE - C'è stato anche chi, forse in overdose da film fantascienza, ha avanzato teorie sulle "caverne" sotterranee della bassa: "Non esistono nel sottosuolo della nostra pianura caverne, serbatoi o voragini - ha chiarito il Dipartimento di Scienze della Terra - La sabbia che abbiamo visto fuoriuscire dalle fratture e dai pozzi viene dagli strati sabbiosi presenti nelle prime decine di metri di profondità del sottosuolo, trascinata dall'acqua per effetto della propagazione delle onde sismiche".

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