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Cronaca Finale Emilia

Terremoto: ecco come non esprimere solidarietà via internet

Fra le iniziative a sostegno dei terremotati, arriva anche quella di un'agenzia pubblicitaria che lancia la competizione fra il numero di scosse a partire dal 20 maggio e i tweet di solidarietà. La cosa naufraga in una manciata di ore

L’onda emotiva seguita ai sismi emiliani ha generato le più varie iniziative di solidarietà: alcune, pregevoli, legate ad esempio alla vendita di prodotti tipici locali, altre, discutibili, piombate in Emilia grazie all’interessamento di colossi pubblicitari.  Ma le ferite nel cuore degli emiliani non hanno inibito le capacità di discernimento, e infatti l’iniziativa Scosse vs Tweet, partorita dai creativi dell’agenzia Saatchi&Saatchi, ha generato un piccolo caso mediatico. Come segnalato dal sito minimarketing.it, il colosso milanese ha contattato vari enti e privati cittadini per tentare di organizzare questa sfida online che sarebbe stata ospitata sul sito www.scossevstweet.it.  Due colonne a confronto avrebbero monitorato il duello tra il numero di scosse, aggiornate in tempo reale, e i tweet di solidarietà (hashtag #scossevstweet) provenienti da ogni parte del mondo. Per l’agenzia infatti non ci sarebbe bisogno solo di solidarietà, ma anche di ottimismo: l’installazione di megaschermi (ma a spese di chi? Dei comuni, ovviamente) collegati al sito in ogni campo e ogni luogo di ritrovo avrebbe portato un po’ di allegria tra le popolazioni colpite, confortate dai pensieri degli utenti del web.

Per chi col terremoto convive, è stato chiaro da subito che il continuo monitoraggio delle scosse tutto poteva essere meno che un aiuto, e l’iniziativa sembrava destinata a morire, almeno fino a quando una pagina facebook (Noi non tremiamo) e i suoi numerosi fan hanno riaperto il caso. La creatività andrebbe sempre premiata, ma gli uomini di Saatchi stavolta hanno esagerato: ignorati dagli enti locali e dai cittadini hanno aperto questa finta pagina facebook per garantirsi nuova visibilità e catturare l’attenzione dei comuni, ora  più possibilisti nei confronti dell’iniziativa. Il web però è insorto: questo giochino vuoto e senza senso, a spese delle terre colpite, non solo non aiutava nessuno (a parte, ovviamente, l’agenzia), ma era certamente dannoso per gli umori. Rapida marcia indietro dell’agenzia, che chiude il sito e si scusa. Ma c’era davvero bisogno di cavalcare così quest’onda di sofferenza? Preferiamo invece segnalarvi il sito www.indiegala.com, che a fronte di una piccola spesa per aggiudicarsi videogiochi meno conosciuti e più ‘artigianali’, devolve parte del ricavato alle popolazioni emiliane. Leggerezza sì, ma assennata.

AGGIORNAMENTO - Rendendosi conto della male parata, gli artefici di scossevstweet.it battono in ritirata con la coda tra le gambe esponendo un cartello che reindirizza alla pagina web attivata dalla Regione Emilia Romagna per le donazioni al conto corrente di solidarietà: "Visto il cattivo responso della rete nei confronti di questa iniziativa, abbiamo deciso di annullarla. Ci dispiace se qualcuno si è sentito offeso, voleva solo essere di supporto, ma è stata interpretata male. Ci era stato chiesto da alcuni amici di Medolla di fare malgiette e cappellini da regalare con un messaggio di coraggio per le persone terremotate, abbiamo provato a fare di più, ma forse non è stato compreso. Lasciamo un solo bottone, questo: dona ora". Cancellato ovviamente l'account di Twitter, "anonimizzata" la pagina di Facebook.

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