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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Concordia sulla Secchia

Terremoto, i modenesi si arrangiano con le tende nelle aiuole

Le continue scosse scoraggiano il rientro nelle abitazioni anche se giudicate sicure: nella bassa ci si organizza con tende nelle aiuole e turni di guardia contro gli sciacalli

Certo, l'appartamento può anche essere sicuro, ma se la terra non smette di tremare, per tornare sotto il tetto di casa ci vuole anche un po' di coraggio, soprattutto se a meno di un chilometro di distanza c'è l'inquietudine della zona rossa, un centro storico dove non si può entrare perché sono caduti interi condomini. Nelle scorse ore, nei paesi colpiti per due volte dal terremoto sono iniziate le verifiche sugli immobili. Si comincia ad abbattere quelli irrecuperabili. Per gli altri, al via libera degli esperti dovrà seguire l'autorizzazione del Comune. Poi i proprietari potranno tornare. Ma chi ha fatto i conti con due scosse assassine in dieci giorni non ha fretta.

DANNI - Secondo i dati delle amministrazioni provinciali di Bologna, Modena e Ferrara, sono 200 le scuole inagibili o che per riaprire necessitano di interventi. Ieri, la direzione regionale per la difesa del suolo ha coordinato le prime 500 verifiche degli immobili, soprattutto abitazioni. Le richieste dei cittadini per le verifiche sono 3 mila. I comuni modenesi, come Mirandola, San Felice, Cavezzo, Concordia, Carpi, Medolla, sembrano disabitati. Saracinesche dei negozi abbassate, poca gente per strada, finestre chiuse. Sono pochi quelli che sono tornati in casa. Il centro commerciale di Mirandola, alle porte del paese, è ancora deserto e sbarrato. Chi deve far spesa può servirsi in un paio di supermercati che hanno messo un bancone e un po' di merce davanti alla porta. Gli abitanti di via Toti hanno trasformato un giardinetto-spartitraffico in una tendopoli fai da te. "Ho la casa inagibile, i danni si vedono a occhio nudo, non serve un geometra", spiega Isabella Severi, con il braccio ingessato legato al collo. "M'ha fatto cadere il terremoto, e me lo sono rotto - racconta - Dormo fuori casa dal 20 maggio. Ci siamo arrangiati da soli". Ci sarebbero le tendopoli, ma è meglio restare vicino casa, per il rischio sciacalli. "Stiamo svegli a turno - racconta Isabella - e teniamo d'occhio la zona".

TESTIMONIANZE - Anche la prefettura ha lanciato un'allerta. Pare che ci siano delle persone che vanno in giro a diffondere false notizie di imminenti nuove scosse. Marta vive in campagna, nel comune di Cavezzo. La sua casa è integra e agibile. Ma lei dorme lo stesso in tenda, con la figlia. "Abbiamo i nervi scoperti - racconta - Dopo la prima scossa, quella del 20, siamo rientrati a casa. Ma ora, chi ha il coraggio? Prima o poi ci decideremo a chiamare un tecnico, per scrupolo. E poi a rientrare. Chissà quando, però". Il sindaco di Concordia, Carlo Marchini, di notte fa il giro del paese, per vedere un po' la situazione. "Alle quattro sembrava una baraccopoli - racconta - Al di là dei centri di accoglienza, anche i privati si sono organizzati con tende e camper. Vogliono rimanere vicino alle loro case, le vogliono controllare. Ancora si stanno facendo verifiche per la messa in sicurezza delle strade e degli edifici pubblici. Poi sarà la volta delle abitazioni. Ma mi pare che i proprietari non abbiano troppa fretta di rientrare". Anche riprendere il lavoro non sarà facile. Insieme a quelli nelle case sono cominciati gli accertamenti nelle zone industriali. Finché non saranno terminati, non sarà possibile riprendere le attività. Si tratta di "verifiche visive", spiega il presidente dell'ordine degli ingegneri di Modena, Augusto Gambuzzi, che nei capannoni riguardano "la geometria della struttura, le colonne e le capriate" e nelle abitazioni le crepe: "In base alla loro posizione, forma e profondità siamo in grado di capire se una casa è sicura o meno - spiega Gambuzzi - Le crepe non mentono".

ORE 16.15: Unimore; “inadeguatezza strutturale alle azioni sismiche”, palestra del Cus dichiarata inagibile. Le attività dell'Ateneo riprendono regolarmente lunedì 4 giugno.

ORE 16.00: Chiuso per lavori il cavalcaferrovia Mazzoni.

ORE 15.30: Il terremoto induce il Ministero ai più miti consigli: stop al deposito gas Rivara di San Felice sul Panaro.

ORE 15.00: Il meteo dovrebbe agevolare le operazioni di soccorso: previsto bel tempo per tutto il fine settimana.

ORE 14.00: Oltre 400 uomini contro lo sciacallaggio, 5750 gli interventi dei Vigili del Fuoco. Quesi i dati resi pubblici dal Prefetto di Modena Benedetto Basile.

ORE 12.45: I sindacati nelle zone del sisma: a Modena il 2 giugno Angeletti, Bonanni e Camusso.

ORE 12.00: Animali domestici "sfollati", assistenza dal Centro Fauna.

ORE 11.00: Ammontano a Terremoto nella bassa, trasferiti altri 150 anziani non autosufficienti
8500 i cittadini sfollati
ospitati nella bassa modenese nella notte tra mercoledì 30 e giovedì 31 maggio in 23 campi, 17 strutture coperte

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ORE 10.45: Credem, conto corrente di solidarietà e agevolazioni per le popolazioni colpite.

ORE 10.25: Nessuna commissione bancaria per i bonifici in favore delle popolazioni colpite dal sisma. Lo precisa la Regione Emilia Romagna.

ORE 10.15: Una maglietta di solidarietà per le popolazioni terremotate verrà venduta sabato 2 giugno allo Stadio Braglia in occasione del match di ritorno dei playoff di Serie B tra Sassuolo e Sampdoria.

ORE 10.00: Giorgio Napolitano sarà nelle zone colpite dal sisma il prossimo 7 giugno. Lo ha annunciato il Governatore Vasco Errani.

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