Transessuale aggredito e derubato in un parcheggio

Sabato notte da dimenticare per un trans brasiliano 34enne  residente a Reggio Emilia: vittima di un'aggressione da parte di un gruppo di italiani nel parcheggio di un noto locale di via Argiolas, ha subito diverse lesioni (trauma cranico e fratture facciali) ed è stato derubato della borsetta contenente il telefono cellulare e circa 50 euro. Giunto a Modena con un amico, insieme si erano recati in questo locale per passare la serata in compagnia. Il 34enne, dopo avere perso di vista il suo conoscente dopo alcune ore, avrebbe deciso di ritornare a casa da solo. Il trans stava raggiungendo l'auto nel parcheggio quando alcuni uomini lo avrebbero assalito alle spalle colpendolo con calci e pugni. Persa conoscenza, il brasiliano è stato rinvenuto con il volto tumefatto e i vestiti strappati alle ore 8 della mattina seguente da una signora in un campo nei pressi di via Argiolas, signora che non ha esitato ad allertare il 118 e le Forze dell'Ordine che attualmente stanno indagando per individuare i responsabili di questa vile aggressione. Ora il transessuale è ricoverato all'Ospedale di Baggiovara con una prognosi di 30 giorni.

La condanna - «I maschi eterosessuali sentono il bisogno di prevalere sui trans, si parla proprio di “transfobia”, che è molto forte purtroppo. Mi piacerebbe anche contattare questa persona e chiederle se ha bisogno, anche di un supporto legale. Ci attiveremo per fornire un supporto a questa persona e cercare di tutelarla il prima possibile». Lo ha affermato Giorgio dell'Amico, presidente Arcigay Modena, commentando il grave episodio di sabato sera. «Sono diversi anni – ha spiega dell'Amico – che collaboriamo con quella discoteca: cerchiamo di mandare anche messaggi per far capire le difficoltà in cui vivono le persone transessuali, devo anche dire che il locale ha sempre dimostrato molta attenzione su questo delicato tema. Il clima, a livello nazionale, è molto teso, e questo sicuramente non aiuta a creare una condizione civile – ha concluso dell'Amico - Credo sia la mancanza di leggi che tutelino le persone omosessuali a non aiutare a combattere questi fenomeni di violenza».