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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Compra un'auto usata, ma viene prima truffata e poi malmenata

Querelata la titolare di un autosalone di Modena, accusata di truffa per una compravendita mai finalizzata e di aver offeso e picchiato la cliente, spazientita per l'accaduto. L'auto è stata pagata, ma è stata consegnata in ritardo e senza targa

Che un cliente venga trattato male non può fare notizia, ma che venga preso a calci è sicuramente già più singolare. Se poi questo avviene a seguito di una truffa, la cosa assume diventa decisamente rilevante. In queste poche parole è condensata la vicenda in cui è stata coinvolta, suo malgrado, una signora modenese di 73 anni, che si è rivolta ad un autosalone di Modena per acquistare un'auto usata, dopo aver letto l'inserzione su un giornale.

L'acquirente ha concluso la transazione, firmando il contratto per la cessione della sua vecchia auto e per l'acquisto di una Ford C Max, per un saldo di 8.500 euro. Questa cifra è stata versata prima come acconto, poi nella sua interezza, ancor prima di essere entrata in possesso della vettura. Una mossa forse azzardata, ma compiuta in buna fede.

Una fede che tuttavia è stata tradita dall'autosalone, che ha ritardato notevolmente la consegna del veicolo, asserendo che l'auto non era ancora pronta per la consegna. Dopo notevoli insistenze l'automobilista ha scoperto che questo ritardo era dovuto al fatto che il salone modenese non aveva ancora concluso il pagamento del mezzo, che era di proprietà di una concessionaria con sede a Caserta.

Un bel giorno la Ford è finalmente arrivata, ma con un'ulteriore sorpresa. E' stata consegnata senza targa e all'autosalone hanno offerto alla donna una targa-prova, indicandogli di circolare con quella nell'attesa della consegna definitiva (cosa di per sé illecita). Spazientita per quanto accaduto in quasi due mesi di trattative e dalle risposte evasive dei suoi interlocutori, la signora ha continuato a presentarsi all'autosalone, scatenando le ire della titolare, che un giorno alle offese verbali avrebbe anche fatto seguire qualche sonoro calcione ai danni della cliente indesiderata.

La misura era colma – e l'auto ancora ferma in garage – così la vittima ha presentato una querela attraverso la Polizia Stradale, nella speranza di ottenere giustizia (e targa). Per la compravendita l'accusa è appunto quella di truffa, alla quale si aggiungono anche ingiurie e lesioni.

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