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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Via Università, 4

Truffa ai danni dell'Ateneo, nei guai associazione studentesca africana

Dichiaravano attività di tutoraggio e sostegno ad altri studenti, ma versavano i contributi dell'Università sul conto personale del Presidente e nei paesi d'origine. Denuncia per truffa aggravata allo studente africano e per abuso d'ufficio a un impiegato amministrativo

Una truffa perpetrata da tempo ai danni dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, quantificata in oltre 65.000 euro. É questa stata la scoperta fatta dalla Guardia di Finanza di Modena, nel contesto delle attività a tutela della spesa pubblica, dopo una complessa attività investigativa che ha messo sotto la lente di ingrandimento l'attività di un'associazione di studenti africani del nostro Ateneo. Estranea ai fatti l'Asam, Associazione Studenti Africani a Modena. Forte sbigottimento e incredulità per l'episodio sono stati espressi dal Magnifico Rettore Angelo Oreste Andrisano.
 
L’associazione studentesca forniva assistenza a favore di studenti disabili, occupandosi di servizi di tutorato e sostegno alla didattica, nonché di assistenza logistica. Per tali attività l’associazione percepiva dall’Ateneo un compenso orario, godendo anche dei benefici fiscali previsti dalla normativa vigente: una prassi comune a diversi gruppi organizzati di studenti che hanno accesso ai contributi dell'Università e permettono di fornire servizi che altrimenti verrebbero appaltati esternamente, a costi superiori e senza l'importante coinvolgimento dello stesso corpo studentesco.
 
Ma le indagini svolte da militari del Nucleo di Polizia Tributaria hanno accertato che il presidente dell’associazione studentesca, cittadino di origine africana, alterando la documentazione giustificativa delle attività eseguite nei confronti degli studenti disabili, è riuscito per diversi anni a percepire indebiti compensi dall’Ateneo di Modena. A questa scoperta si è giunti attraverso il minuzioso esame della documentazione contabile e bancaria e dalle informazioni acquisite dagli studenti universitari fruitori dei servizi. 
 
Numerosi sono stati gli artifizi con cui il presidente dell’associazione, con l’ausilio di altri associati, si è procurato gli indebiti compensi, tra cui: l’alterazione dei “fogli ore” di servizi di tutorato facendo risultare più ore di quelle effettivamente espletate; la falsificazione di certificazioni di compensi attestanti la corresponsione di somme a favore di studenti associati, che in realtà venivano trattenute dallo stesso; l’attestazione di prestazioni assistenziali eseguite dallo stesso in giorni in cui risultava essere presente presso l’azienda in cui prestava lavoro. 
 
Il provento illecito dell’attività truffaldina, quantificato in circa 65.000 euro è stato trasferito su conti personali del soggetto ed in gran parte inviato nel Paese d’origine attraverso il circuito dei money transfer. Il presidente dell’associazione studentesca è stato denunciato alla locale Procura della  Repubblica di Modena per i reati di truffa aggravata e falso ex artt. 640, 482 e 486 del codice penale, in concorso con altri tre soggetti associati. L’attività fraudolenta è stata agevolata dall’omessa vigilanza da parte di un dipendente dell’Ateneo che è stato deferito all’A.G. competente per il reato di abuso d’ufficio ex art 323 del codice penale.

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