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Cronaca

UniMoRe, ediliza ecosostenibile e geopolimero terzi al concorso "Technology for human being"

La dott.ssa Vittoria Ghidoni di UniMoRe conquista il terzo posto al prestigioso concorso "Technology for Human Beings". La sua tesi sui geopolimero, sostituto del cemento armato, ha contribuito allo sviluppo dell'edilizia ecosostenibile

La tesi della dott.ssa Vittoria Ghidoni è arrivata terza al concorso "Technology for Human Beings" promosso da Prysmian Group in collaborazione con Human Foundation. La giovane ingegnere laureatasi presso il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”di UniMoRe ha riscosso successo al famoso concorso sull’applicabilità delle nuove tecnologie per lo sviluppo sostenibile, al quale hanno partecipato studenti di ingegneria e di fisica di laurea triennale e magistrale di tutta Italia. L'elaborato di Vittoria Ghidoni, dal titolo “Geopolimeri porosi da geopolimerizzazione acida”, ha riguardato lo studio della possibilità di produrre manufatti porosi a base geopolimerica, una nuova classe di leganti inorganici che presentano caratteristiche simili al cemento da costruzione, ma hanno un minore impatto ambientale.

La dott.ssa Ghidoni ha vinto un assegno di 1.500 euro da Prysmian Group, per il merito circa i risultati della sua tesi, scritta sotto la supervisione del prof. Marcello Romagnoli e della dott.ssa Magdalena Gualtieri. Oltre al successo UniMoRe si tratta di un avanzamento nell'edilizia eco-sostenibile, con molteplici vantaggi per l'ambiente: con la produzione di questi nuovi leganti, non solo si riduce la richiesta energetica per la produzione del geopolimero rispetto a un cemento tradizionale, che si traduce anche in riduzione proporzionale dell’inquinamento, ma anche dell’energia necessaria per il condizionamento degli edifici protetti da materiali porosi.

In questo lavoro di tesi  - afferma l’ing. Vittoria Ghidoni di Unimore - è stata avanzata una proposta per la realizzazione di pannelli sandwich nell’ambito dell’efficientamento energetico. I geopolimeri per le loro proprietà meccaniche vengono spesso confrontati col cemento Portland, ma c’è una differenza sostanziale, i primi vengono realizzati mediante la calcinazione del caolino a 550-650°C, meno della metà delle temperatura necessaria alla clinkerizzazione del cemento, con tutte le considerazioni ambientali conseguenti. I risultati di conducibilità termica ottenuti sui campioni sono confrontabili con quelli dei coibentanti attualmente in commercio, ma la loro realizzazione nella maggior parte dei casi è meno impattante”.

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