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Cronaca

UniMoRe. Osservatorio Geofisico in Costa Rica con una Stazione meteo

Climbio è un progetto di ricerca scientifica UniMoRe, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, che vede al centro la ricerca del Dipartimento di Scienze della Vita e dell'Osservatorio Geofisico universitario

La rete meteorologica dell’Osservatorio Geofisico del DIEF UniMoRe si arricchisce di una nuova stazione di rilevazione situata nella Costa Rica, installata in questi giorni nell’Ambito del Progetto Climbio (Climate & Biodiversity) che ha consentito nel corso di recenti spedizioni effettuate dai ricercatori Unimore di rinvenire varie specie di uccelli, mammiferi e rettili sconosciuti per questa area. Prodotti anche una mostra ed un percorso didattico sulle tematiche della biodiversità tropicale e dei cambiamenti climatici inaugurato presso il Museo di Zoologia e Anatomia Comparata.  

IL PROGETTO. L’iniziativa nasce nell’ambito del progetto Climbio (Climate & Biodiversity), ed è stata realizzata grazie a un complesso lavoro, in loco e a distanza, in telelavoro. Climbio è un progetto di ricerca scientifica, di cui è responsabile la prof.ssa Aurora Pederzoli di Unimore, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, e promosso dal Dipartimento di Scienze della Vita, in partenariato con l’Osservatorio Geofisico universitario, l'associazione “Foreste per Sempre” e la Asociación Ecológica Paquera, Lepanto y Cóbano (Asepaleco). Nell'ambito  di questo progetto, i ricercatori Dario Sonetti, Matteo Dal Zotto, Giuseppe Romeo e Luca Lombroso si sono recati in due successive occasioni nella Costa Rica in spedizione scientifica nei mesi di febbraio e marzo, prima, e novembre e dicembre, poi. La permanenza del naturalista Giuseppe Romeo, invece, si è protratta fino ai primi di febbraio 2017.

E’ quasi incredibile - afferma Luca Lombroso di Unimore - come grazie alle moderne tecnologie possiamo gestire stazioni meteo ovunque nel mondo. In qualche modo lo ipotizzava, nel 1881, Domenico Ragona, ex direttore dell’Osservatorio, che in un articolo auspicava come sarebbe stato fantastico avere "Osservatorio fisico centrale sia in comunicazione elettrica con un numero grandissimo di meteorografi collocati nei luoghi che più interessano allo studio della meteorologia dinamica... per mandare utili e opportuni preavvisi meteorologici. Questo grandioso progetto, resterà forse per molto tempo un pio desiderio". Oggi tutto questo è realtà e auspichiamo che con questa stazione meteo si siano poste le basi per migliorare le conoscenze dei cambiamenti climatici in aree sensibili come i tropici”. 

LA STAZIONE METEOROLOGICA. La stazione meteorologica, in grado di misurare anche la radiazione solare e ultravioletta, dati molto importanti in un sito tropicale e per applicazioni bioclimatiche, è stata installata dal prof. Dario Sonetti durante una missione nella Riserva Karen effettuata in questi giorni, mentre Luca Lombroso, con appositi software di controllo a distanza dai laboratori del DIEF di Unimore, ha effettuato la configurazione. I dati meteo sono consultabili, live in tempo reale, a questo link: https://www.forestepersempre.org/fps/progetti/CostaRica/webcam/Karen-DatiMeteo.html mentre l'archivio e le elaborazioni sono gestite nella rete meteo dell'Osservatorio Geofisico universitario.

LA RICERCA BIOLOGICA. Anche dal punto di vista biologico i risultati sono molto interessanti. I dottori Matteo Dal Zotto e Giuseppe Romeo, riferiscono come, ad oggi, le indagini abbiano portato al rinvenimento di varie specie di uccelli non note per la Riserva, alcune delle quali ancora non segnalate nel settore nord-occidentale della Costa Rica (Penisola di Nicoya) o perfino in tutto il versante Pacifico del Paese. E’ stata redatta una checklist dell’avifauna dell’area, che annovera ben 210 specie, pari a circa un quarto di quelle note per il Paese. Inoltre, è stata rilevata la presenza di alcuni uccelli di considerevole interesse conservazionistico, in quanto globalmente minacciati. Inoltre l’opera di studio e osservazione dei ricercatori modenesi ha consentito di individuare varie specie di mammiferi e rettili non note per l’area e di ottenere riprese, grazie all’utilizzo di fototrappole, di specie elusive, quali ocelot e lontra.

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