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Cronaca Ospedale Universitario / Via del Pozzo

Sanità: incidente mortale in via Emilia Est, l'Usl si difende

In seguito alla morte per trauma cranico di una vittima della strada si sono scatenate le critiche per aver effettuato il trasferimento al Nuovo Ospedale Civile Sant'Agostino Estense e non al vicino Policlinico in via del Pozzo

Alcuni politici e alcuni tecnici hanno sollevato un’azione di dura critica nei confronti dell’USL in seguito alla morte per trauma cranico di una donna vittima di un incidente stradale. L’azienda non vuole stare a sentire e si difende spiegando le ragioni delle azioni di soccorso e della scelta dell’ospedale migliore per tentare una cura. “Le critiche sono state mosse per creare ad arte confusione e mistificare la realtà. La cosa più grave è che ai cittadini si mandano messaggi profondamente sbagliati e non congruenti rispetto a quanto effettivamente è accaduto”.

La signora, purtroppo deceduta, è stata soccorsa in pochissimi minuti da un’ambulanza del 118 con a bordo un medico che, constatata la gravità e la tipologia dei traumi, ha immediatamente e in modo inequivocabilmente corretto indirizzato il mezzo di soccorso al Nuovo Ospedale Civile S. Agostino Estense ma solo dopo avere messo in atto le procedure essenziali salvavita.  Era infatti quello appena citato l’ospedale in grado di dare la migliore risposta possibile rispetto alle condizioni della signora essendo lì operativo il dipartimento di Neuroscienze, la neurochirurgia e il trauma team, una squadra, attivabile in qualunque momento e in pochi minuti, specializzata nella gestione  di pazienti politraumatizzati.

“Continuare a contrapporre due ospedali che sono al servizio di tutti i modenesi e parte integrante di una rete provinciale è gravemente fuorviante. Tutte le scelte fatte sono frutto di percorsi condivisi, basati sulle evidenze scientifiche e sull’applicazione dei migliori protocolli esistenti. L’unico obiettivo è dare il meglio ai cittadini. Ovunque è scritto che la rete provinciale di assistenza al trauma prevede che i traumi gravi siano centralizzati verso le strutture a maggiore offerta assistenziale. Per le persone adulte il centro provinciale di riferimento  è Baggiovara mentre per i bambini e le donne incinte è il Policlinico. In altre  parole, se una donna incinta si sente male nella frazione di Baggiovara, quest’ultima sarà trasportata correttamente al Policlinico. Si vogliono rimettere in discussione i protocolli? Tutto si può fare purché in modo serio e appropriato partendo dagli interessi dei cittadini e tutelandone la salute, non mettendo in campo operazioni di vero e proprio sciacallaggio”.

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