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Cronaca Nonantola / Strada Provinciale 14 di Castelfranco

Via di Mezzo, residenti preoccupati: “Chi aspetta il prossimo morto?”

La denuncia di un cittadino che abita lungo via di Mezzo, la strada provinciale a nord di Nonantola che è teatro di incidenti e situazioni di traffico al limite della ragionevolezza. "Basterebbero un paio di dossi artificiali ben segnalati, senza interventi onerosi..."

Nel territorio comunale di Nonantola c'è un tratto di strada provinciale con limite a 50 km/h, dove quotidianamente sfrecciano auto, moto e camion a più di 120 km/h. Si tratta di via di Mezzo, l'arteria che si dispiega a nord di Nonantola e che la collega alla frazione di La Grande. La denuncia arriva da un residente, Cosimo Bianchi, che ha affidato ad una lettera tutto il proprio disappunto per le condizioni che la sua famiglia e gli altri cittadini sono costretti ad affrontare.

“Più volte al giorno devo immettermi in una situazione di traffico veicolare potenzialmente letale dove tutti superano abbondantemente i limiti imposti dal codice stradale e di ragionevolezza umana, carico delle mie due bimbe di pochi anni in macchina, senza marciapiede per andare a piedi o in bicicletta.”

“Un tratto di strada che evidentemente da tempo le autorità competenti non vogliono regolare – continua il residente -  e dove ogni settimana si registrano incidenti e morti, non ultimo quello dello scorso marzo, quando un giovane è deceduto sul colpo e un'altra autovettura con a bordo anche una donna incinta. Non si contano poi i sorpassi azzardati dovuti alla velocità sostenuta (prima causa di incidente mortale) e alle persone che anche con la freccia rallentano per immettersi nell'abitato fronte strada o si inseriscono nel traffico della provinciale, a doppio senso".

Ma il signor Bianchi non è rimasto con le mani in mano: “In Comune mi hanno riferito che via di Mezzo, essendo una Provinciale è gestione della Provincia e la polizia municipale non può che controllare la velocità a spot con una loro autovettura, posta in uno slargo al termine del tratto interessato: con effetti evidentemente deludenti poiché restano gli incidenti ed i morti”.

Uno dei problemi riguarda anche il grande flusso di mezzi pesanti, dovuto anche all'impraticabilità (causa sisma) del ponte sul fiume Panaro della Provinciale parallela. “Basterebbero un paio di dossi artificiali ben segnalati, senza interventi onerosi, con lavori che si limiterebbero alla sola carreggiata e che porterebbero sicurezza e rispetto della velocità (che è già limitata a 50 km/h per altro dalla segnaletica verticale) o magari un autovelox che recupererebbe in poco tempo l'investimento – conclude Cosimo Bianchi – Credetemi qui si muore e vorrei sapere chi sta aspettando il prossimo morto?!”.

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