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Cronaca

Play Modena è ancora da record, raggiunti i 33mila visitatori

Per gli organizzatori dell'vento ludico si è torccato un 10% rispetto al 2015. Successo anche per Play and The City: in tanti hanno partecipato alle iniziative organizzate in centro, in luoghi suggestivi

Play - Festival del Gioco: "Se si dovesse creare un nuovo titolo per questo evento vi suggerirei il festival della fantasia e dello stare insieme divertendosi." È il commento di uno degli oltre 33mila visitatori, proveniente da Salerno, che nei due giorni della manifestazione hanno letteralmente preso d'assalto i padiglioni del quartiere fieristico modenese per l’8^ edizione di Play – Festival del Gioco, che si chiude questa sera.

Moltissimi gli appassionati che da tutta Italia – venduti in prevendita biglietti dalla Valle D’Aosta alla Sardegna – sono entrati nelle contagiose atmosfere del gioco. Tante anche le famiglie con bambini venute soprattutto per provare le novità proposte nell’area pensata appositamente per loro, la Family Arena.

Un Festival di respiro sempre più internazionale grazie ad espositori provenienti da diversi paesi europei e per gli ospiti di elevato spessore. Grande interesse ha riscosso la nuovissima area Casa Europa, che vedeva schierati alcuni degli editori più importanti del vecchio continente con giochi inediti in Italia. Editori che hanno apprezzato la qualità dell’organizzazione della manifestazione così come l’altissima affluenza di pubblico, partecipe ed interessato. Applauditissimi sia Richard Shako – l’autore del gioco vincitore del Goblin Magnifico 2015 “Wir Sind Das Volk!” – che l’americano Jason Matthews. Quest'ultimo ha premiato il vincitore del contest italiano dedicato al suo gioco sulla Guerra Fredda, "Twilight Struggle" che prevedeva l’ideazione di una carta relativa agli eventi, rilevanti per gli equilibri geopolitici, accaduti in quel periodo in Italia. La vittoria è andata al modenese Andrea Bignardi, venticinquenne appassionato di giochi di carte, che ha dedicato la nuova carta alla vicenda Gladio, l'organizzazione italiana paramilitare clandestina, promossa dalla NATO, attiva dal 1956 al 1990.

Tra i numeri più curiosi dell’edizione 2016 di Play: oltre 1300 le persone che hanno giocato a freccette – disciplina per la prima volta presente al Festival – e 450 i giochi testati presso lo stand de La Tana dei Goblin. Aumentati di almeno 500 unità i tavoli di giochi, che quest’anno hanno sfiorato quota 2000.

Ma Play non ha portato il sorriso solo in fiera. Il successo è stato infatti bissato anche in centro storico grazie agli eventi di Play And The City,il fuorisalone del Festival. Una contaminazione riuscita che ha portato il gioco nei luoghi più suggestivi – e a volte meno conosciuti dagli stessi modenesi – della città, mostrando come eventi ludici intelligenti possano mettere d'accordo cultura e gioco valorizzandosi a vicenda. In molti casi i 30 eventi organizzati hanno registrato il tutto esaurito coinvolgendo alcune migliaia di persone. Come il Murder Party organizzato all’interno del Museo del Duomo, il “De Gloria Mutinae” negli spazi del Lapidario Romano dei Musei Civici e del Museo Lapidario Estense, e l’EDU Larp internazionale “A Thousand Stars e No Home” nei nuovi spazi del MaTa per l’Arte Contemporanea.

"I numeri di questa ottava edizione parlano da soli. Siamo molto contenti: questi risultati portano diversi benefici al territorio e qualificano ulteriormente il quartiere fieristico dimostrando che con le idee, il lavoro e l'entusiasmo si possono costruire eventi di grande interesse e di livello nazionale anche perché siamo riusciti a portare a Modena l’intero universo delle aziende del mondo del gioco" ha sottolineato l'amministratore delegato di ModenaFiere, Paolo Fantuzzi.

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