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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Itinerari Modenesi | Le 5 chiese più belle della bassa modenese

Quali sono le chiese più belle della bassa modenese da non poter non visitare?

Quali sono le 5 chiese che sarebbe interessate visitare nella bassa modenese? Ecco quelle che abbiamo scelto per voi

CHIESA DI SANTA CROCE (CARPI). Per chi fosse in visita o in giro per Carpi probabilmente di questa chiesa non ha mai sentito parlare ed invece la sua bellezza è evidente. Si tratta della chiesa di Santa Croce, situata nell'omonima frazione di Carpi, a sud della città. La chiesa è stata inagibiler per tempo durante il perido post-sisma 2012, tuttavia ora è tornata visitabile e vale la pena fare un salto. Si tratta di una chiesa molto grande rispetto alle dimensioni della frazione e poi all'interno si apre con tre navate, una centrale  e due laterali, che conducono ad un altare dietro al quante si vede un'alta parete bianca decorata finemente con decorazioni dettagliate. 

CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO (NOVI DI MODENA). La chiesa di San Michele Arcangelo risale con la sua attuale struttura alla metà del 1600, che insieme all'alta torre campanaria di 40 metri, sono il risultato di un integrale rifacimento dell'antica pieve di S. Maria Maddalena documentata fin dal 980. A testimonianza della primitiva pieve sono conservati e visitabili i resti absidali della fondazione preromanica (poligonale) e di quella romanica (semicircolare), portati alla luce nel corso di recenti scavi archeologici. Di grande bellezza sono l’altare ancora del Cristo morto, di eccellente livello scultoreo su marmi pregiati del 700 e l'ancona della Madonna del Rosario, opera dell’ultimo scagliolista carpigiano Stefano Diacci, di fine 800. Peccato che sia stata distrutta in buona parte con il sisma del 2012.

CHIESA DELL'ASSUNTA (CARPI). E' il duomo della città di Carpi e rappresenta una delle strutture religiose più belle della bassa modenese. La costruzione della chiesa iniziò nel 1514 e fu ultimata sul finire nel XVIII secolo ma venne consacrata solo nel 1791 dal primo vescovo diocesano, monsignor Francesco Benincasa. L'interno a tre navate rispetta la progettazione rinascimentale e la sua costituzione ricorda per molti elementi architettonici quella della basilica di San Pietro in Vaticano. Tanti sono gli artisti del seicento che l'hanno resa meravigliosa come Teodoro Ghisi, Matteo Loves, Luca Ferrari, Giacomo Cavedoni, Sante Peranda.

IL SANTUARIO DORATO (CONCORDIA SUL SECCHIA). Seppur i nomi ufficiali siano "santuario di San Massimo e dei compagni di San Pietro" o "Cappella dei Santi Martiri", da molti è conosciuto come il santuario dorato. Il motivo è semplice, appena si entra, si rimane abbagliati dalla quantità del color oro presente sulle pareti, in special modo nel presbiterio. Il santuario è situato in località Fossa e da trecento anno le cronace parrocchiali raccontano di un afflusso di pellegrini continuo, in particolar modo ad Agosto. Altro record di questa chiesa sono le quasi 3000 reliquie di San Massimo martire e di altri martiri come, Fortunato, Cristina, Pellegrino, Clemente e Celestin, che tra il  1762 e il 1768 vennero portare da Roma a Fossa. 

LA SAGRA (CARPI). La Chiesa di Santa Maria in Castello è nota anche come La Sagra ed è la chiesa più antica della città di Carpi, pensate che venne eretta nel 752. La facciata è in stile rinascimentale per progetto di Baldassarre Peruzzi e la sua torre campanaria è alta ben 49.50 metri. Tuttavia l'elemento più interessante non è architettonico ma di tradizione popolare. Infatti secondo la leggenda questo lugo fu il primo fondato nella zona di Carpi e da cui sarebbe sorta il resto della città. Secondo tale leggenda il re longobardo Astolfo perse un giorno il suo falco e per riaverlo indeitro fece un voto per cui promise che se lo avesse ritrovato avrebbe fondato una città e una chiesa dedicata alla Madonna. Dopo numerose ricerche, re Astolfo trovò il falco sul ramo di un grande albero di carpine. Così decise di rispettare il giuramento fatto e fondò una città che chiamò appunto "Carpi" e in quel luogo fece costruire la Chiesa di Santa Maria in Arce, oggi nota come La Sagra.

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