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Influencer, anche i post-it di Francesco Sole a Bruxelles contro l'euroscetticismo

Anche la web-star modenese tra gli influencer europei convocati a Bruxelles. Insieme al presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani hanno discusso di digitale e dei nuovi metodi per raccontare e rendere più "appetibile l'Europa alle nuove generazioni

Un'iniziativa sul tema del digitale ha portato ospiti inconsueti a Bruxelles. Ieri al Parlamento Europeo sono infatti intervenuti giovani provenienti da diversi paesi dell'Unione, selezionati tra i maggiori "influencer" del web. Un'iniziativa coordinata dallo stesso Presidente dell'Europarlamento, Antonio Tajani, che ha visto anche la partecipazione di un altro italiano: il modenese Francesco Sole, al secolo Gabriele Dotti.

Il 25enne modenese, che in queste settimane sta promuovendo il proprio libro di poesie in giro per l'Italia, ha portato la propria esperienza di "artista nativo digitale", spaziando su diversi temi legati allo sviluppo delle communitiy sui social network. In particolare Francesco Sole si è soffermato su un argomento di grande attualità, come riporta thewaymagazine.it: “L’ignoranza è senz’altro una delle concause che può generare cyberbullismo, haters e scammers. Questa va combattuta attraverso la cultura e nello specifico se potessi suggerirei al presidente Tajani di affrontare il tema dell’alfabetizzazione digitale proponendo l’introduzione di una materia specifica nelle scuole europee: l’educazione digitale. In questa materia si potrà trattare di educazione civica digitale, di come comportarsi sul web e delle conseguenze sociali e legali di coloro i quali non rispettino questo codice. Inoltre sarà l’occasione per insegnare a gestire al meglio la propria privacy e proteggere efficacemente i propri dati mostrando da dove possono venire i rischi e come potersi difendere proattivamente”.

L'obbiettivo dell'incontro era abbastanza chiaro, come dichiarato dallo stesso Tajani: "Dobbiamo far sì che i giovani si sentono più appassionati all'Europa. Incontrare loro mi ha dato la possibilita 'di saperne di più' sulle loro preoccupazioni".

Una necessità che l'Unione Europea ha già sondato in passato, anche attraverso lo stanziamento di fondi pubblici per il monitoraggio del web e per molte iniziative social. Il "controllo" della Rete non ha mancato di creare polemiche in passato, soprattutto in relazione al conflitto con le forze politiche euroscettiche, che hanno criticato a più riprese l'intervento "propagandistico" dell'Unione.

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