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Economia

Il marchio collettivo “Tradizione e Sapori di Modena” celebra 15 anni di attività

Oltre 270 aziende e produttori agroalimentari aderiscono al paniere che tutela e promuove 25 eccellenze della cultura gastronomica modenese

Un paniere così ampio e ricco che oggi, con i suoi prodotti, si potrebbe comporre un menù completo della tradizione modenese, dall’antipasto al dolce. Nel 2017 si celebrano i primi 15 anni di attività del marchio collettivo “Tradizione e Sapori di Modena”, il primo e unico paniere che tutela 25 eccellenze agroalimentari del territorio certificate da organismi indipendenti e che coinvolge oltre 270 produttori, che hanno scelto di impegnarsi per garantire al consumatore il rispetto del gusto, della tipicità e della tradizione.

“Il marchio è stato creato dalla Camera di Commercio di Modena nel 2003 con l’obiettivo di tutelare i prodotti agroalimentari e gastronomici tipici del territorio che non potevano vantare protezioni comunitarie quali DOP o IGP” afferma Massimiliano Mazzini, Vice Segretario Generale della Camera di Commercio modenese. “Si tratta di un marchio collettivo – ricorda Mazzini – concesso a quei produttori che si attengono agli specifici disciplinari di produzione, che individuano l’area geografica interessata, le caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche, le modalità di produzione, conservazione, confezionamento ed etichettatura del prodotto. Disciplinari il cui rispetto viene certificato da agenzie indipendenti”.

Le produzioni a marchio vanno dai prodotti spontanei della terra e del bosco a quelli coltivati, fino alle produzioni artigianali ed industriali. Tutte, in ogni caso, caratterizzate da tipicità e radicamento nella cultura gastronomica modenese. All'interno di questo variegato paniere, occupano un posto di indubbio rilievo i prodotti tipici dell'Appennino, la cui valorizzazione è parte integrante dell’attività svolta dal Consorzio di promozione turistica Valli del Cimone. Dal Borlengo di Guiglia agli antichi cereali delle nostre montagne, passando dalla caciotta e dal caprino montano per arrivare al croccante artigianale e ai marroni del Frignano, che si accompagnano a quelli di Zocca, senza dimenticare il miele di castagno e millefori così come il mirtillo nero dell'Appennino, la patata di Montese e il tartufo delle valli Dolo e Dragone. A questi prodotti si aggiungono poi, nel paniere, quelli tipici delle altre parti della provincia modenese come il Sassolino, gli amaretti, i tortellini, la crescentina e il nocino di Modena, la sfogliata di Finale Emilia, il salame di San Felice, il maccherone al pettine delle Valli mirandolesi, il belsone di Nonantola.

"Desidero esprimere un sincero ringraziamento alla Camera di Commercio- afferma Alessandro Tebaldi, presidente del Consorzio Valli del Cimone - per aver sostenuto in tutti questi anni l'iniziativa del marchio collettivo, che consente di attivare un importante vantaggio competitivo a tante aziende di piccole-medie dimensioni situate in zone dove è più difficile fare impresa. La missione del nostro Consorzio è quella di promuovere il territorio nella sua interezza, per farlo al meglio abbiamo puntato sulle sinergie che si possono attivare tra le eccellenze enogastronomiche e le opportunità più prettamente turistiche come sport, natura e benessere. Questa filosofia ha portato risultati molto positivi per il nostro Appennino, tanto per le aziende produttrici quanto per chi si occupa di incoming, dando vita a vere e proprie filiere tematiche. L'integrazione tra produzioni agroalimentari locali ed offerta turistica è una tendenza ormai consolidata nei luoghi dove la promozione territoriale è più evoluta, ed inoltre non va dimenticato che l'enogastronomia è proprio uno dei temi principali che caratterizzeranno la nuova destinazione turistica congiunta tra Modena e Bologna".

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