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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Terziario, 300 imprese modenesi in procinto di chiudere a fine anno

Attività a fiscalità agevolata, abusivismo commerciale e contraffazione minacciano la concorrenza. Fiere, sagre, circoli con la somministrazione di cibi e bevande, sono tra i principali fattori del calo di fatturato delle imprese. Ma pure mercati agricoli e del ‘riuso’

Trecento le piccole imprese modenesi, suddivise tra commercio e pubblici esercizi, che a fine 2014, rischiano di cessare l’attività per sempre. E la causa di questo ulteriore duro colpo, che si profila ai danni dell’ossatura economica del territorio, è da ricercarsi nella concorrenza sleale e spietata, esercitata da altre ‘attività’, quali: mercatini degli hobbisti o del riuso, attività temporanee di vendita di prodotti agricoli, di somministrazione di cibi e bevande in fiere, sagre, feste di paese, circoli privati e/o associazioni. Si tratta di forme commerciali, note e disciplinate da leggi e normative sia statali che regionali. Ma che godono, di procedure molto più snelle rispetto a quelle tradizionali, che non soggiacciono al carico burocratico che affligge le imprese e che, soprattutto, beneficiano di regimi fiscali di assoluto favore.

Accanto alle 300, vi sono poi oltre 4.000 aziende, sempre della Provincia di Modena che, pur non rischiando di chiudere, individuano nei ‘regimi agevolati’, la principale componente atta a deprimere, unitamente alla congiuntura economica negativa in atto, il giro d’affari del proprio esercizio. Non bastasse questo, alla concorrenza sleale esercitata dalle attività descritte, si aggiungono poi le difficoltà derivanti dai fenomeni dell’abusivismo commerciale e della contraffazione - del tutto illegali - che sul territorio impattano su circa 1.500 pmi modenesi del commercio. I cui effetti devastanti risultano la principale causa della perdita di ricavi. 

Sono solamente alcuni dei gravi dati emersi dallo studio curato da Nomisma per conto di Confesercenti Modena. Dati che saranno presentati in occasione dell’iniziativa “Stop Abusivismo”, in programma lunedì 24 novembre 2014, quando verrà illustrata l’indagine condotta dall’ente di ricerca “L’impatto dell’abusivismo commerciale e delle attività ‘agevolate’ sull’economia della provincia di Modena. L’indagine fa luce per la prima volta sui fenomeni di abusivismo commerciale e contraffazione e sulle ripercussioni che hanno sulle imprese le attività a regime agevolato. L’analisi è stata contestualizzata su scala provinciale attraverso un sistema di indagini dirette su imprese, referenti comunali del commercio e polizia municipale.

Nomisma ha stimato che, il numero di manifestazioni ludico-ricreative - quali sagre, fiere, feste di paese e/o altri eventi – organizzate e presenti ogni anno a Modena e provincia sono oltre 1.200. Di queste, risultano essere più di 800 quelle in cui, si effettua la somministrazione di cibi e bevande mediante attività in forma temporanea e che quindi  in un qualche modo vanno ad intaccare l’attività dei pubblici esercizi. In termini di giornate poi i numeri impressionano, perche sono quasi 2.600 i giorni legati a tali manifestazioni. Questo significa che in ogni comune in media vi sono 55 giornate ogni anno con eventi quali feste, sagre, fiere.

Tali numeri testimoniamo quanto sia fondata la preoccupazione delle imprese: la somministrazione di cibi e bevande in sagre, fiere, nonché nei circoli, è l’attività che, nella percezione degli imprenditori, il 59% ha questa opinione sottrae più di ogni altra causa giro d’affari ai pubblici esercizi. La valutazione delle imprese a riguardo, è legata al forte aumento di manifestazioni, del genere che vengono autorizzate come semplice strumento di promozione/attrazione con sempre più scarsi legami con le eccellenze o tradizioni del territorio.
Guardando invece alla situazione dal punto di vista degli esercizi commerciali risulta invece che soffrono maggiormente per i fenomeni legati alla vendita abusiva - 49% - e per le vendite effettuate nei mercatini occasionali degli agricoltori e degli hobbisti o riuso: 33%.

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