Distretto ceramico, Confindustria e Comuni firmano un accordo sul clima
Coinvolti anche Regione e Arpae, oltre ai territori sulla riva reggiana del Secchia: l'obiettivo è ridurre le emissioni e abbassare la concetrazione di polveri sottili
Un nuovo accordo territoriale volontario sul contenimento delle emissioni, a 10 anni da quello precedente, per innescare "un minore impatto ambientale delle aziende ceramiche e tutelare la qualita' dell'aria". Lo firmeranno sabato, al teatro Astoria di Fiorano modenese, 10 sindaci del distretto ceramico modenese e reggiano, i rappresentanti della Regione e delle Province di Modena e Reggio Emilia, di Confindustria Ceramica e di Arpae.
Segnala in particolare il Comune di Fiorano: "Si tratta di un accordo di grande importanza, in continuita' con il 'Protocollo per il controllo e la riduzione delle emissioni inquinanti nel distretto ceramico di Modena e Reggio Emilia' siglato nel 2009, in quanto fornisce un quadro conoscitivo dettagliato della qualita' dell'aria nel distretto ceramico e stabilisce un tetto massimo alle emissioni a livello di distretto sotto forma di quote autorizzate".
In sostanza, l'accordo non disciplina le emissioni di anidride carbonica, che sono regolamentate a livello internazionale, ma intende agire sul contenimento delle emissioni di polveri e ossidi di azoto, provenienti dalle attivita' di fabbricazione di prodotti ceramici. Alcuni interventi, come quelli compensativi sui trasporti e sull'efficientamento energetico degli impianti industriali, "contribuiranno comunque alla riduzione della Co2", segnalano i promotori. Si vogliono inoltre uniformare ulteriormente le procedure autorizzative ambientali all'interno del distretto ceramico, con una riduzione dei tempi e la possibilita' per le imprese di accedere in via preferenziale ai contributi regionali.
(DIRE)