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Economia

Aperture festive, ennesimo sciopero in supermercati e negozi

I sindacati propongono, come da ormai alcuni anni a questa parte, giornate di sciopero in corrispondenza delle feste primaverili, in cui centri commerciali e negozi rimarranno aperti. A Modena si tenta la mediazione con il Presidente Muzzarelli

Nelle giornate festive del 6 Aprile (lunedì di Pasqua), del 25 Aprile (Festa della Liberazione) e 1° Maggio (Festa dei Lavoratori), i sindacati regionali CGIL, CISL e UIL del commercio proclamano una giornata di astensione dal lavoro festivo dei lavoratori del commercio e degli addetti di tutte le attività svolte all’interno dei centri commerciali. Una decisione cui ormai siamo abituati da quasi tre anni, ovvero dopo le liberalizzazioni degli orari e la conseguente decisione di aprire anche nei gironi festivi.

I sindacati contestano per l'ennesima volta le scelte effettuate in particolare dalla grande distribuzione organizzata, in attesta di nuove regole che potrebbero in qualche modo limitare i giorni di apertura indiscriminata, pur non ritornando al passato.

Anche per questo, nell’ambito anche della “Sunday Alliance” Europea contro le aperture domenicali e festive, le Segreterie regionali hanno deciso di proclamare l’astensione dal lavoro  per tutto il turno di lavoro delle festività sopra riportate, ricordando ai lavoratori che sulla base delle norme contrattuali vigenti, potranno rifiutarsi di effettuare prestazioni lavorative in tutte le festività, senza incorrere in nessuna sanzione.

“Le liberalizzazioni sono sbagliate – attaccano Cgil, Cisl e Uil – non aiutano la crescita economica, creano dumping tra piccola e grande distribuzione, svendono le festività, svuotano i centri storici delle città a favore delle cittadelle del consumo, sviliscono la qualità del lavoro spezzettando la prestazione lavorativa e costringendo i dipendenti ad orari improbi ben poco concilianti con le necessità di riposo. La differenza si può fare: alcuni supermercati, anche a fronte di positivi accordi sindacali, saranno “chiusi per scelta”.

Una scelta che si sta discutendo anche a Modena, dove Gian Carlo Muzzarelli ha attivato un tavolo di confronto con i principali operatori economici. Ma gli accordi tardano ad arrivare, complici anche l'assenza alle trattative di Esselunga e il conseguente sospetto delle altre sigle, che rivendicano la necessità di “o tutti o nessuno”.

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