rotate-mobile
Economia

Artigianato in crisi, a Modena sparisce un'impresa al giorno

L'analisi di Cna crea lunghe ombre: in 12 anni quasi 4.000 ditte sono finte ko. Trasporti, tessile e meccanica i settori più in rosso

Soffre a Modena e dintorni l'artigianato, settore che nel territorio coinvolge un'azienda su tre (il 31,5% delle imprese attive). Sulla base di un'analisi di Cna su dati della Camera di commercio, emerge come in 12 anni l'albo degli artigiani abbia perso 3.968 imprese, il 16,2%: un dato superiore al calo (4,4%) registrato sul totale delle imprese modenesi in attività. Per gli artigiani dunque la crisi non è passata, anzi: si registra tuttora una scomparsa di 330 imprese all'anno, pari a quasi -4.000 in 12 anni. Non tutte queste aziende chiudono in senso stretto, visto che alcune perdono lo status di artigiani e altre vengono cedute, ma la sostanza non cambia. E nella gran maggioranza dei casi si accusano chiusure legate all'impossibilità di trovare un nuovo titolare, fra l'altro.

Mappando i vari settori, quello più penalizzato in questi anni è l'autotrasporto, dove opera un'impresa artigiana su cinque, con una diminuzione del 32,4% (762 imprese). Solo nel 2018 si è registrata un'inversione di tendenza, modesta. Pesante anche la contrazione nel tessile, si legge nel report Cna, che vale il 16,1% dell'artigianato modenese: in questo caso il calo è stato di 639 unità, il 30,8%. Flette anche la meccanica, dove il processo di ristrutturazione economica si è mangiato 472 aziende (il 26,9%). A 'tenerè, per ora, sono solo i comparti dei servizi alle persone (estetica, fitness, acconciatura), dove la contrazione si è fermata allo 0,3%, e quello dell'alimentare e della ristorazione, tra i pochi in crescita (+32 imprese, pari allo 0,9%).

Un discorso a parte per Cna lo merita il settore delle costruzioni che, malgrado faccia segnare -1.586 imprese (-17,1%) delle quali molte straniere, rimane comunque il comparto più rappresentativo del mondo dell'artigianato (40%). Ecco allora la ricetta del presidente di Cna Modena Claudio Medici, che sprona a liberalizzare "in termini burocratici e di costi il cambio di destinazione d'uso, per permettere, ad esempio, che una pasticceria possa prendere facilmente e rapidamente il posto di un negozio". 

Poi, bisogna agire "defiscalizzando totalmente le nuove attività di giovani under 30 e quelle finalizzate al riuso", continua Medici. Che conclude suggerendo "una tassa per la pubblicità molto ridotta per piccoli esercenti ed artigiani, in modo da consentir loro di promuovere la propria attività", ma anche "voucher formativi per supportare i passaggi d'impresa, in particolare quelli che coinvolgono i dipendenti delle pmi: un tipo di voucher oggi riservato ai disoccupati...". 

(DIRE)

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Artigianato in crisi, a Modena sparisce un'impresa al giorno

ModenaToday è in caricamento