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Bilancio di Legacoop Estense: numeri in crescita, ma il 92% degli utili va in riserva

La centrale riunisce 209 imprese, per un valore di produzione superiore ai 6,4 miliardi di euro. Ma le scelte indicano prudenza

Legacoop Estense ha presentato in conferenza stampa l’andamento delle associate e le prospettive per il prossimo futuro secondo un bilancio mutualistico «che fa riferimento ai 7 principi dell’Alleanza Internazionale delle Cooperative», ha spiegato il presidente Andrea Benini, secondo cui «le performance di questa tipologia di imprese vanno valutate misurando la loro capacità di rispondere in modo efficace ai principi di partecipazione libera e volontaria, controllo democratico, interesse per il territorio cui le cooperative di tutto il mondo aderiscono». 

Legacoop Estense associa complessivamente 209 cooperative con circa 500.000 soci, 31.000 occupati e un valore della produzione superiore ai 6,4 miliardi di euro. I soci delle cooperative che fanno parte del campione analizzato nel bilancio mutualistico (che rappresentano circa il 91% della produzione totale) sono 495.336 (al 31/12/2018), in leggero aumento rispetto all’anno precedente; il 92% sono consumatori, circa un abitante su due di Modena e Ferrara. La prevalenza mutualistica, che misura la partecipazione attiva da parte dei soci alla vita della cooperativa, ha una media del 76,5%.

«Nell’attenzione ai soci e lavoratori da parte della cooperativa un ruolo fondamentale è rivestito dalle attività di formazione», racconta Benini, precisando come «di particolare rilevanza sia la formazione specifica destinata aisoci eletti come consiglieri di amministrazione, per informarli sui doveri e le responsabilità connessi al ruolo». Contestualmente, è proseguito l’impegno sul versante della professionalizzazione dei lavoratori, con oltre 13.000 dipendenti coinvolti da corsi di formazione professionale (+6%), per un capitale investito pari a 3 milioni di euro. Particolare attenzione è stata data come sempre alla sicurezza sul lavoro, cui sono stati destinati oltre 500 mila euro.

Il 2018 è stato un anno caratterizzato dalla volontà di consolidamento. I soci hanno scelto in assemblea di destinare a riserva il 92% dell’utile (a fronte del 72% nel 2016 e dell’88% nel 2017), di distribuire il 5% e destinare – come previsto dalla legge – al fondo per lo sviluppo cooperativo (Coopfond) il 3%. «È il segnale di un atteggiamento prudente, teso a rafforzare la solidità delle imprese, di fronte ad aspettative incerte per il futuro», spiega Benini. «In particolare preoccupano la Brexit, i dazi, l’instabilità e la scarsa crescita italiana, le calamità naturali in agricoltura, come la peste suina e la cimice asiatica».

Il totale delle riserve indivisibili delle associate a Legacoop Estense ha superato quota 1,76 miliardi di euro (+7% sul 2017) e il patrimonio complessivo ha raggiunto i 2,1 miliardi di euro (+8,5% sul 2017). «È questo un fattoredistintivo delle cooperative, che infatti risultano essere tra le imprese più longeve– prosegue Benini – i dati regionali di Unioncamere ci dicono che le cooperative che raggiungono i 50 anni di attività sono circa l’11%, a fronte dell’1% medio del totale imprese emiliano romagnole».

Sotto l’aspetto della quantità e qualità del lavoro, nei bilanci 2018 si evidenzia la crescita dell’occupazione (+ 4,7% il totale occupati, che si assesta a quota 31.288 addetti), con la percentuale di rapporti a tempo indeterminato che supera l’85% (dato regionale pari al 82% e nazionale al 73,5%); 60% la quota di occupazione femminile (media regionale 44,8%).

«A fronte di un contesto nazionale di diffusione del lavoro poveroe del dumping contrattuale, Legacoop ha lanciato un’iniziativa per ridurre la giungla contrattuale, verificando l’effettiva rappresentatività di chi sottoscrive i contratti pirata», illustra Benini.
Le cooperative hanno contribuito a sostenere il reddito di soci e lavoratori distribuendo ristorni per oltre 21 milioni di euro. Crescono inoltre i servizi di welfare aziendale messi in campo dalle cooperative, in particolare in materia di benessere dei dipendenti, sostegno alla maternità, accudimento di figli e famigliari, contrasto alle molestie e alle violenze di genere sui luoghi di lavoro.

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