rotate-mobile
Economia Via Divisione Acqui / Via Divisione Acqui

Nubi scure si addensano su Maserati, bilancio in rosso per 87 milioni

Calano le consegne di vetture e il fatturato: il Sole 24 Ore svela i conti della casa del Tridente, che inevitabilmente fanno crescere le preoccupazioni sulla produzione nello stabilimento di via Divisione Acqui. Formalizzato intanto il cambio dell'amministratore delegato

Notizie tutt'altro che incoraggianti in casa Maserati. A poche ore dall'annuncio del gruppo Fca sul cambio al vertice di Alfa e Maserati, col nuovo amministratore delegato Reid Bigland che sostituisce Harald Wester, arriva infatti un brusco aggiornamento sui conti. Come segnala oggi "Il Sole 24 Ore", il bilancio civilistico di Maserati spa si è chiuso nel 2015 con una perdita netta di quasi 87 milioni di euro contro l'utile di 100 milioni del 2014, su un fatturato sceso da 2,64 a 2,13 miliardi di euro (i ricavi per vendite di auto sono scesi da 2,3 a 1,7 miliardi). Il bilancio consolidato di Fca Nv riporta per Maserati un giro d'affari di 2,41 miliardi di euro (da 2,77 miliardi) e un utile operativo di 105 milioni, in calo dai 275 dell'anno precedente. 

Nel perimetro della Maserati spa, ricorda poi il quotidiano economico, è incluso lo stabilimento di Modena, che produce i modelli Granturismo e Grancabrio, ma non quello di Grugliasco, da cui escono le berline Ghibli e Quattroporte; Maserati acquista queste ultime dalla capogruppo Fca Italy (l'ex Fiat Auto) e poi le rivende in tutto il mondo tramite una serie di filiali commerciali. E ancora: il numero di vetture consegnate nel 2015 è sceso da 40.000 a poco più di 29.000 (-27%) a causa in primis del crollo nei due maggiori mercati: gli Usa (-42%) e la Cina (-46%). Le consegne in Europa sono invece salite del 5%, a 5.300 unità.

Intanto, dunque, il cambio al vertice è stato perfezionato, anche se sia Bigland sia Wester continueranno a far parte del GroupExecutiveCouncil (Gec), il più elevato organo decisionale a livello di management di Fca. Wester, in sostanza, pagherebbe i ritardi nel lancio della Giulia dovuti a problemi tecnici, lo sviluppo dell'intera piattaforma costato (come ha detto di recente l'ad Fca Sergio Marchionne) molto piu` del previsto e, per quanto riguarda Maserati, la frenata delle vendite. Vendite che, dopo il boom del 2014, sono scese l'anno scorso e ancora all'inizio di quest'anno, costringendo alla cassa integrazione. Non è banale il momento per entrambi i prestigiosi marchi: Alfa Romeo sta portando sul mercato la Giulia, a quasi un anno dalla presentazione, e vedrà il debutto del secondo modello del piano di rilancio (il Suv Stelvio) tra la fine di quest'anno e i primi del 2017; oltre allo stallo sui nuovi modelli nello stabilimento di Modena, Maserati è alle prese col lancio del Levante che, prodotto a Mirafiori, rappresenta il debutto nel segmento dei Suv e dovrebbe spingere le vendite verso quota 75.000.

E proprio sul tema dei nuovi modelli regge il tanto agognato rilancio dello stabilimento modenese, garantito da Marchionne e dal premier Renzi in conferenza stampa, ma non ancora comunicato dall'azienda ai lavoratori e ai sindacati.

(fonte DIRE)

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nubi scure si addensano su Maserati, bilancio in rosso per 87 milioni

ModenaToday è in caricamento