Coca Cola addio, approvato il piano per i dipendenti di Campogalliano
Ammortizzatori in deroga, trasferimenti e ricollocamenti, ma il destino dello stabilimento è segnato e i lavoratori fanno le valigie. Fino a 48mila euro di buonuscita per gli esodati
Si è conclusa ieri mattina l'assemblea sindacale dei lavoratori Coca-Cola di Campogalliano con l'approvazione a larga maggioranza (40 sì, 1 no, 1 astenuto) dell'ipotesi d'accordo sottoscritta in Confindustria il 3 settembre scorso relativa alla chiusura dello stabilimento modenese. Un passo che segna la fine dell'attività e condanna ad un futuro più che incerto i lavoratori.
L'accordo prevede il ricorso agli ammortizzatori sociali fino al 31/10/15 e un piano sociale che attenua l'impatto della chiusura delle attività su Campogalliano, dove i circa 57 dipendenti, prevalentemente donne, svolgono per lo più servizi telefonici per i clienti.
E' previsto il ricorso alla Cassa Integrazione Straordinaria per un anno, dal 1/11/14 al 31/10/15, accompagnata da una procedura di mobilità volontaria. Il piano sociale di accompagnamento prevede il mantenimento di 8/10 posizioni di tele-lavoro, 8 trasferimenti già precedentemente dislocati sul territorio nazionale, altri 13 trasferimenti incentivati in altre sedi del gruppo e almeno 2 ricollocazioni interne. Chi non accederà al piano sociale, potrà contare su un incentivo all'esodo di almeno 43.000 euro che per le situazioni familiari più disagiate potrà arrivare a 48.000 euro.
"Non è il momento dei festeggiamenti – dichiara Rossano Carnevali della Flai/Cgil di Modena – perché comunque una multinazionale sta ristrutturandosi e disinvestendo sul nostro territorio, ma pensiamo di aver utilizzato tutti gli strumenti disponibili per attenuare l'impatto sui lavoratori”. Un bilancio che - a fronte del bagno di sangue previsto inizialmente - sembra perciò mitigare gli effetti della chiusura. "L'approvazione dei lavoratori dimostra che il confronto sindacale e l'importante sostegno delle amministrazioni locali, possono modificare l'impostazione iniziale dell’azienda che avrebbe portato ai soli licenziamenti per cessazione dell'attività", chiosa la Cgil.