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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Internet nuova capitale dell'editoria. SIL-Confesercenti: "Destino segnato per le librerie"

Sempre più librerie e cartolibrerie si vedono costrette a chiudere i battenti a causa della monopolizzazione del mercato da parte dei colossi dell'e-commerce. SIL-Confeserceti Modena non ci sta: "E' necessario prendere provvedimenti"

SIL-Confesercenti Modena si esprime duramente riguardo le condizioni di librai e cartolibrai, per i quali il mercato editoriale online è risultato deleterio, come confermano i dati più recenti. A Modena, dalle dodici librerie indipendenti che esistevano, ad oggi le superstiti sono solo quattro, tutte legate a grandi gruppi. Il numero aumenta se consideriamo anche le cartolibrerie che negli anni hanno abbassato definitivamente la serranda.

A livello nazionale, il problema risulta ancora più evidente: dal 2010 ad oggi hanno chiuso i battenti circa 300 attività librarie per lo più famigliari. Ne restano grossomodo 800. Nello stesso quinquennio, l’e-commerce in quest’ambito è cresciuto dal 5,1 al 14% del valore totale del mercato librario, raggiungendo e avviandosi a superare i volumi della grande distribuzione organizzata. Non che la lettura sia diventata di largo consumo – meno della metà della popolazione (42%) ha letto un libro nel 2017, e solo il 9% ne legge almeno uno al mese. Ma sconti e marketing aggressivo sono il tratto indelebile dei colossi delle vendite online, capaci di allettare il consumatore con un’offerta sterminata e a prezzi ribassati. Si parla di ogni genere di libri, compresi i testi scolastici. Non è un caso che la moria delle librerie sia incominciata proprio da quelle che si occupavano di editoria scolastica - spesa obbligata ed elevata per le famiglie - per molte delle quali la politica ribassista della GDO prima e di Amazon poi, ha inferto un colpo mortale. 

Ma com’è possibile che i colossi dell’e-commerce possano offrire condizioni simili? A differenza dei negozianti costretti a barcamenarsi tra tasse e anticipi fiscali, essi si avvantaggiano di articolate (e perfettamente legali) strutture societarie che consentono loro di pagare il grosso delle imposte in Paesi con regimi fiscali agevolati. Le librerie indipendenti invece devono fare i conti con costi di gestione sempre più alti, con gli sconti indiscriminati sul prezzo di copertina, stabiliti dall'editore e praticati dagli altri operatori del settore, le catene editoriali e la Grande Distribuzione Organizzata. Il libraio indipendente che, per rimanere sul mercato decide di aderire alla logica degli sconti, finisce per soccombere ad essa, perché se non accetta di svendere i libri, una parte dei clienti lo abbandona. E, nonostante spesso gli editori si lamentino delle condizioni poste dai grandi venditori online, quasi mai rifiutano di mettersi con loro in affari. Perché? Perché si tratta di incassi immediati. Mentre le librerie ricevono i libri dall’editore in conto vendita o in “conto assoluto”, con la distribuzione online editori e distributori sanno di potere contare su un flusso di entrate certo e imminente.

Riguardo questa situazione, forte della delibera della Corte dei Conti del 24 maggio 2018 riguardante l’e-commerce e il sistema fiscale, si esprime SIL-Confesercenti Modena (categoria sindacale di Librai e Cartolibrai): “La necessità di porre un freno a questa deriva pena il depauperamento delle piccole attività oggi librarie, domani tutte le altre è inderogabile. Nessuno è contrario allo sviluppo dell’e-commerce come di vendite ed offerte online. Ma proprio perché rappresenta una consistente fetta di mercato attuale e soprattutto futura, va normata con l’introduzione di una tassa significativa sul volume di affari del commercio elettronico. Così da ridurre i vantaggi competitivi per i colossi delle vendite online anche dovuti a minor pressione fiscale e al fine di consentire lo sviluppo e la crescita in quest’ambito anche delle micro e piccole imprese.” 

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