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Limidi di Soliera: chiude la Progeny, produzione trasferita ad Ascoli

L'azienda chiude e trasferisce tutta la produzione nelle Marche: a nulla sono valse le 40 ore di sciopero per gli stipendi saldati in maniera irregolare e con forti ritardi sulle date concordate

Un colpo di spugna, una decisione improvvisa che ha colto alla sprovvista i lavoratori che per questa settimana avevano incrociato le braccia per 40 ore. Lo stabilimento Progeny di Soliera chiude e tutta la produzione dell'azienda che si occupa di imballaggi plastici verrà spostata ad Ascoli Piceno. Lo hanno reso noto Slc-Cgil, Filcteme-Cgil e Femca-Cisl. A nulla sono le proteste e lo sciopero che ha visto un'adesione di oltre il 90% degli addetti. "Stamattina i lavoratori riuniti in assemblea davanti ai cancelli hanno ricevuto conferma delle notizie che si rincorrevano da tempo sul futuro dello stabilimento di Limidi - hanno riferito le organizzazioni sindacali - nell'incontro di ieri in Provincia presso l'assessorato al Lavoro, la proprietà ha infatti ufficializzato la volontà di chiudere lo stabilimento per quanto riguarda il comparto produttivo che interessa 35 dei 45 addetti complessivi (mantenendo solo l'attività degli uffici commerciali)". Da mesi infatti la proprietà aveva ventilato lo spostamento solo di una parte della produzione nell'altro stabilimento marchigiano, mentre ora intende spostare definitivamente tutta la produzione ad Ascoli sostenendo che si tratti di uno stabilimento più avanzato industrialmente. L'azienda ha inoltre avanzato la volontà di attivare un anno di cigs per chiusura di attività, già a partire da lunedì 23 gennaio.

ACCORDI - Ovviamente, sindacati e lavoratori hanno bocciato questa scelta, ma a fronte di una decisione che è apparsa irrevocabile da parte dell'azienda, hanno però chiesto l'estensione degli ammortizzatori sociali, almeno due anni di cigs e l'uscita volontaria in mobilità. Inizialmente la cigs sarebbe attivata solo per i lavoratori del reparto estrusione, mentre quelli del reparto stampa continuerebbero a lavorare sino al termine delle attività produttive. I sindacati hanno inoltre condizionato l'accettazione di questo accordo all'effettivo pagamento delle mensilità arretrate (in media ogni lavoratore deve ancora ricevere tre mensilità). L'azienda si è impegnata ad estendere gli ammortizzatori sociali e a pagare gli arretrati secondo date e scadenze ben precise. "I lavoratori della Progeny hanno preso atto della difficile situazione e al momento sono disposti a sospendere le iniziative di lotta se l'azienda dimostrerà di tenere fede agli impegni presi sui pagamenti degli arretrati", hanno concluso le organizzazioni sindacali. Il nuovo incontro tra azienda e sindacati si svolgerà martedì prossimo alle 16.30 sempre presso la sede dell'assessorato provinciale al Lavoro".

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