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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Confesercenti, Sabadini: "Saldi, avvio in rosso"

Trend negativo per la maggioranza degli operatori intervistati: vendite in calo nel settore abbigliamento, solo l'intimo fa registrare una leggera inversione di tendenza

“Come per quelli invernali: il buon avvio iniziale è durato solo spazio di qualche giorno”. È amaro il commento di Isabella Sabadini, presidente provinciale di FISMO-Confesercenti, a poche settimane dall’avvio dai saldi estivi. Un primo monitoraggio condotto dall’Associazione sull’andamento delle vendite di fine stagione, rivela che dopo l’incoraggiante partenza dei primi giorni, tra i negozianti c’è ora parecchia delusione. “Pesano senza dubbio la ridotta capacità di spesa, la crisi e il calo dei consumi – precisa Sabadini - Ma incide profondamente anche la concorrenza degli outlets. Il rischio è che venga meno, per un settore già fortemente penalizzato, anche la boccata d’ossigeno che riuscivano a garantire i saldi.

Poco lusinghieri i risultati emersi dall’indagine, che FISMO-Confesercenti ha effettuato sul territorio provinciale, coinvolgendo un centinaio di operatori commerciali. Il 45% degli intervistati rispetto al 2010, registra un calo delle vendite pari al -10/15%. A soffrire di più, il settore dell’abbigliamento tradizionale. Invariato invece il trend, soprattutto per quello che riguarda gli accessori moda e le calzature, per il 38% degli intervistati, mentre solo il 17% dichiara un andamento positivo degli affari; con incrementi del 10%, in particolare per l’intimo. “Il picco di vendite iniziale si è bruscamente ridimensionato nei giorni a seguire. Una situazione che, purtroppo, si è estesa a tutto il territorio velocemente, con qualche eccezione nei centri maggiori. Quanto ai motivi, il perdurare di un andamento negativo dei consumi ormai allarmante – andamento, secondo Sabadini che necessiterebbe di interventi capaci di restituire fiducia e potere d'acquisto alle famiglie, ma pure in grado di offrire nuove possibilità di crescita alle piccole e medie imprese commerciali, che non possono solamente far leva sui saldi per riprendere quota – dovuto alla crisi economica in atto incide notevolmente. Pesa anche però la forte concorrenza portata avanti dagli outlets che applicano prezzi ribassati sulla merce durante tutto l’anno”.  Inoltre, nonostante la maggioranza degli operatori, il 70%, continuino a vedere nei saldi un’opportunità, rimangono tante perplessità di fronte ad un sistema pieno di incongruenze. Ragioni che inducono FISMO-Confesercenti a  rinnovare richieste già fatte in passato per regolarizzare le vendite di fine stagione: “Sarebbe opportuno posticipare la data di inizio alla seconda metà di agosto, in modo da rendere le vendite realmente di fine stagione; la durata poi andrebbe ridotta così da giungere finalmente ad una normativa atta a regolarizzare le cosiddette ‘vendite promozionali’. Oltre a ciò c’è necessità poi di: una diversa fiscalizzazione per le rimanenze di magazzino, considerate fonte di guadagno, mentre per le imprese rappresentano un costo; del superamento dell’attuale mercato degli affitti che premia la rendita immobiliare a danno dei negozianti; di norme che contrastino la contraffazione delle merci; dell’abbassamento degli oneri che gravano sulle operazioni effettuate con carte di credito o magnetiche. Aspetti cruciali per garantire a commercianti e consumatori il rispetto della concorrenza – conclude Sabadini – Sui quali però la prolungata assenza di risposte da parte degli organi competenti e delle istituzioni fa ritenere i saldi, ad una percentuale sempre maggiore di operatori, una misura che rischia di perdere la sua efficacia propulsiva sui consumi”.

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