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Economia Finale Emilia

Confindustria e Unindustria sulla Cispadana: "Subito i cantieri"

Gli imprenditori di Modena e Ferrara esprimono forte preoccupazione per le prese di posizione negative - espresse da alcune parti politiche - nei confronti di un'opera che definiscono "strategica per lo sviluppo del territorio"

Gli imprenditori di Modena e Ferrara esprimono forte preoccupazione di fronte alle recenti prese di posizione contro la Cispadana da parte dell’amministrazione comunale di Finale Emilia, che attravesro il sindaco Sandro Palazzi aveva esternato la propria contrarietà al tracciato e alle modalità individuate finora in relazione al suo territorio di competenza. 

"Si tratta di un’opera indispensabile per il tessuto sociale ed economico del territorio, attesa da oltre trent’anni - spiegano gli industriali - Senza contare che è parte fondamentale del disegno della rete infrastrutturale regionale e nazionale che si innesta direttamente sulla direttrice Nord verso il Brennero e verso il Nord Est. Inoltre, grazie alla connessione con la Ferrara-Mare essa permette un collegamento rapido ed efficiente anche con la direttrice adriatica. Proprio per queste ragioni, la Cispadana può creare opportunità importanti di sviluppo per le comunità e i territori che attraversa".

"Non dimentichiamo, per esempio, che dopo le devastazioni provocate dal sisma del 2012 il settore biomedicale si è risollevato anche grazie alle numerose multinazionali che hanno confermato la volontà di investire in questi luoghi. Ovviamente, un’infrastruttura strategica come la Cispadana costituirebbe un’occasione di crescita anche per tutti gli altri importanti comparti industriali dislocati lungo il tracciato, e ultimo, ma non ultimo, il settore delle attività turistiche della costa adriatica - proseguono Confindustria e Unindustria in una nota - Pertanto, arrestare la realizzazione di un'infrastruttura così rilevante per la competitività potrebbe produrre effetti davvero gravi nel medio termine".

L'esortazione è categorica: "I cantieri devono partire in tempi brevi: ulteriori ritardi sarebbero intollerabili. Una scelta in direzione opposta significherebbe una carenza di visione di medio-lungo termine da parte della politica, che deve invece impegnarsi a creare le migliori condizioni per l'attrattività, gli investimenti e lo sviluppo".

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