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Economia

Coop Estense e sindacati ai ferri corti, ride bene chi ride ultimo

Sorriso e cordialità sono elementi di giudizio per i dipendenti Coop a contatto con il pubblico. La trattativa per il rinnovo del contratto si è arenata anche su queste delicate tematiche di valutazione soggettiva

Rilanciata con enfasi - fin troppo sensazionalistica - sulla stampa nazionale, torna a far discutere la vertenza sul contratto dei lavoratori di Coop Estense, che riguarda da vicino la nostra provincia, dove la presenza del colosso della grande distribuzione è assai rilevante nel tessuto economico e quindi anche sotto il profilo lavorativo. Attorno alla negoziazione del contratto ruotano posizioni antiche e opposte tra i vertici della cooperativa e le rappresentanze sindacali, tra le quali un posto d'onore è riservato al sorriso.

Ciò che è spesso semplificato nel sorriso che le cassiere sfoggiano nei confronti dei clienti è in realtà parte di un complesso di situazioni che vengono valutate dai datori di lavoro. Da ormai diversi anni Coop Estense ha infatti istituito un pagellino individuale, dove oltre a dati prestazionali oggettivi, vi sono anche esami soggettivi che mettono in luce i vari aspetti dell'approccio tra un dipendente e la clientela: affabilità, cortesia, cura dell'aspetto, dell'abbigliamento, ed altro ancora.

É noto come un approccio efficace e cordiale nei confronti della clientela può far aumentare le vendite e per questo Coop ha deciso di incentivare con bonus in busta paga i dipendenti che ottengono un buon pagellino individuale. Finora questa misura è stata applicata, unilateralmente, solo al contratto di chi lavora ai banchi assistiti, ma l'azienda vorrebbe estenderlo anche alle cassiere – usiamo il femminile perchè la quasi totalità di chi occupa questa mansione è donna – trovando però la resistenza delle forze sindacali.

“Le manifestazioni di disagio da parte dei dipendenti sono ormai costanti – sottolinea in merito Rosa Dammicco, coordinatrice Rsu di Coop Estense – proprio riguardo a queste valutazioni. In ultimo è stato anche chiesto di utilizzare frasi fatte come 'Grazie di aver scelto Coop Estense', che mettono evidentemente in imbarazzo le cassiere, che rischiano di essere prese per macchinette”. Ed è evidente che la valutazione soggettiva delle inclinazioni e del carattere individuale non sia facile da digerire per nessuno. Insomma, tra la crisi, le difficoltà di negoziazione di un nuovo contratto e le tensioni mal digerite per le aperture domenicali, sembra davvero che in casa Coop questo non sia il momento ideale per sorridere.

“Da parte sindacale c'è l'intenzione di voler proseguire il confronto, sollecitando la ripresa delle trattative alla quale i rappresentanti dei lavoratori si presenteranno con una controproposta”, spiega ancora la Dammicco, nella speranza che il CdA dell'azienda possa dimostrarsi più accondiscendente rispetto ai mesi passati. Intanto il tema è finito anche sul tavolo politico della Provincia, attraverso un'interpellanza.

Ma, nonostante tutto, “un giorno senza un sorriso è un giorno perso”, come era solito dire Charlie Chaplin. Motivo per cui vale la pena, soprattutto se si è dall'altra parte della cassa, dedicare qualche minuti ad imparare come farsi amare da una cassiera della Coop e vivere con gioia il momento di pagare. Sempre attuale.

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