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Coop Estense, i sindacati fanno la voce grossa sul rinnovo contrattuale

Filcams/Cgil: "La comunicazione di Coop Estense sembra avere come unico scopo la ricerca di un alibi che le consenta di attribuire un mancato accordo unicamente ai sindacati". E i sindacati chiedono di sedersi di nuovo al tavolo

Una comunicazione aziendale ai dipendenti sullo stato della vertenza per il rinnovo del contratto fa andare su tutte le furie i rappresentanti sindacali di Coop Estense. “Siamo sconcertati e rammaricati, anche se non più stupiti, del modo in cui Coop Estense, ancora una volta, attraverso la bacheca aziendale, divulga informazioni fuorvianti riguardo la trattativa per il rinnovo del nostro contratto integrativo aziendale – si legge in una nota dei sindacalisti - Con il comunicato del 30 luglio 2013, la cooperativa, infatti, sorvola sulle principali caratteristiche di una corretta, trasparente e completa informazione. Riteniamo, invece, che ciascun lavoratore abbia il diritto di ricevere giuste e corrette informazioni  per valutare e partecipare attivamente al percorso di una trattativa per il rinnovo del contratto integrativo che influenzerà la qualità e le condizioni del proprio lavoro futuro”.

Le tensioni sindacali stanno facendo sparire il sorriso dalla bocca di tutti in casa del maggior marchio della grande distribuzione del territorio modenese. L'Rsu aziendale invita la cooperativa a prendere in considerazione la sua proposta, costruita con l'intento di giungere ad un accordo e contenente un “equilibrio con elementi di mediazione tra le richieste aziendali, di rendere variabili dei costi fissi, e il bisogno di miglioramento della qualità dell'organizzazione degli orari e dei turni di lavoro per i dipendenti della Cooperativa, al fine di raggiungere la giusta conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro oltre che una regolamentazione per il lavoro festivo e domenicale”.

Tutti elementi che finora non hanno trovato conciliazione, insieme a quello del salario variabile, contro cui i sindacati si battono da anni considerandolo un fattore che nega l'equità ed è rimesso al totale arbitrio dell'azienda.

“Siamo d'accordo con Coop laddove afferma che occorre un contratto integrativo aziendale, ma questo non può servire solo all'azienda per abbattere i costi – conclude la Filcams/Cgil - è necessario che rappresenti un valore aggiunto anche per le condizioni dei lavoratori altrimenti si traduce in una scatola vuota, o, peggio ancora, in uno strumento consegnato nelle mani della cooperativa che incrementerebbe, con l'assenso sindacale, il potere e il controllo sul lavoratore i cui effetti deleteri non tarderebbero a farsi sentire”.

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