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Hera a gonfie vele, l'utile netto cresce ancora di 9 milioni

Il CdA Hera approva i risultati del primo semestre 2014. Tutti gli indicatori si confermano in crescita, grazie al buon andamento delle attività regolate e della vendita di energia elettrica

Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Hera ha approvato oggi all’unanimità i risultati economici consolidati del primo semestre dell’anno. Nonostante il clima straordinariamente mite - che ha impattato soprattutto sulle vendite di energia del primo trimestre - e il mancato contributo dell’attesa ripresa economica, i valori complessivi mostrano apprezzabili incrementi, grazie sia al buon andamento delle attività regolate, che alla dinamica commerciale espressa dal Gruppo su rifiuti speciali e mercato libero dell’energia elettrica. 

Il margine operativo lordo (MOL) consolidato della multiutility emiliana cresce infatti a 450,9 milioni (+4,4% rispetto ai 431,8 milioni del 30/06/2013), grazie anche al buon andamento di vendita e distribuzione di energia elettrica e del ciclo idrico. Sul risultato impatta positivamente anche l’estrazione di sinergie dall’aggregazione con AcegasAps, in linea con quanto previsto a piano industriale. L’utile operativo sale invece a 242,8 milioni (+3,1%). L’utile prima delle imposte adjusted sale a 176,3 milioni e si confronta con i 171,5 milioni del primo semestre 2013 (+2,8%). In ragione di un tax rate del 39,9%, l’utile netto adjusted cresce a 106,8 milioni (+8,9%, rispetto ai 98,1 milioni 30/06/2013).

Nei primi 6 mesi del 2014 gli investimenti lordi del Gruppo ammontano a 137,3 milioni, in linea con quanto previsto dal piano industriale. Di questi, ben 52,5 milioni (+28,7%) sono stati destinati al ciclo idrico integrato. La posizione finanziaria netta si attesta a 2.730,5 milioni, in crescita rispetto ai 2.566,7 milioni di inizio anno, per effetto di un temporaneo incremento del capitale circolante netto connesso prevalentemente a fenomeni straordinari e/o stagionali.

“In ragione sia del perdurante quadro economico recessivo che dell’inverno particolarmente mite, i risultati della prima parte dell’anno, che vedono comunque tutti gli indicatori in crescita, confermano la validità del modello multibusiness di Hera e ci permettono di guardare con ottimismo alla realizzazione del percorso di crescita prevista dal nostro piano industriale anche per questo esercizio”, afferma Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Hera. “Oltre che dei risultati ottenuti sui mercati liberalizzati, sono particolarmente soddisfatto dell’andamento del processo di integrazione di AcegasAps nel Gruppo, che ha già consentito nel solo primo semestre dell’anno di estrarre 4,6 milioni di sinergie, che si sommano ai circa 8,3 milioni estratti nel 2013 (per un totale sino ad ora di circa 13 milioni) e ci rende confidenti di poter traguardare, a fine 2014, i 15 milioni di sinergie previsti a piano industriale. Un processo su cui senz’altro impatterà ulteriormente l’aggregazione, perfezionata lo scorso primo luglio di Amga Udine e che sta consentendo di dare vita, all’interno del Gruppo Hera, alla più importante multiutility del Nordest”. 

“I conti del primo semestre confermano Hera come una realtà solida ed equilibrata dal punto di vista sia economico che finanziario, capace di produrre indicatori costantemente in crescita da 12 anni a questa parte”, spiega Stefano Venier, Amministratore Delegato Hera. “Mi piace ricordare come questo track record, frutto anche del continuo efficientamento dell’area operation, sia stato nel corso del semestre riconosciuto dai mercati internazionali in occasione del collocamento del primo green bond italiano, che ha suscitato la fiducia di una qualificata platea di investitori europei ”.

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