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Economia Concordia sulla Secchia

Crisi CPL Concordia, da settembre lavoratori in solidarietà

La cooperativa incassa l'ok dei sindacati sul piano che prevede ammortizzatori sociali "conservativi". Ma le sigle spronano la nuova dirigenza: "Ora segua un vero rilancio"

"Nella vigenza del contratto di solidarietà, vengano trovate tutte le soluzioni utili al rilancio dell'azienda e alla sicurezza dei posti di lavoro". Lo dicono compatti i sindacati a proposito del delicato momento di Cpl Concordia, il colosso cooperativo della bassa modenese sempre in cerca di un rilancio dopo anni di bufere giudiziarie. L'accordo interno sugli ammortizzatori è stato raggiunto, ma le preoccupazioni rimangono. 

Si è tenuta lunedi' l'assemblea dei lavoratori Cpl a Concordia, e in videoconferenza per le altre unità produttive sul territorio nazionale, per informare dell'ipotesi di accordo raggiunta il 28 giugno tra la direzione aziendale Cpl e i sindacati (Cgil-Cisl-Uil e categorie varie). In ballo c'è l'attivazione del contratto di solidarietà per gli oltre 1.000 addetti di tutte le unità produttive della cooperativa (Concordia, Roma, Nola-Napoli, Melegnano, Bologna, Arezzo, S.Omero-Teramo, Fano, Padova, Bari e Cagliari). Infatti, dopo il ricorso di un anno alla cassa integrazione straordinaria, "sia per crisi sia per le funzioni sottoposte ad interdittiva antimafia", ricordano le sigle dei lavoratori in una nota, ora è urgente proseguire visto che gli attuali ammortizzatori stanno scadendo. La richiesta è quella di attivarne uno nuovo di tipo "conservativo", ovvero il contratto di solidarietà: questo a partire dall'1 settembre, secondo i sindacati per consentire il processo di riorganizzazione interna previsto dal piano industriale presentato dalla cooperativa.

L'obiettivo resta quello di "trovare soluzioni" che garantiscano i livelli occupazionali e il reddito: per questo i sindacati dicono di aver condiviso il contratto di solidarietà, della durata di due anni, "evitando ogni impatto sociale". In particolare, sono previsti per tutti i lavoratori percorsi di formazione e possibilità di trasferimenti su base volontaria nell'ambito della razionalizzazione delle unità produttive, e della "riconversione delle professionalità per non disperdere le competenze acquisite". Nell'ambito dell'accordo, si è condivisa anche l'integrazione al reddito, richiesta dai sindacati, per chi è stato maggiormente colpito in questi mesi dalla cigs, che sarà erogata a conclusione della stessa cassa integrazione. 

I sindacati esprimono "soddisfazione per la qualità dei contenuti dell'accordo" e per il voto degli oltre 600 lavoratori coinvolti, di tutte le unità produttive sul suolo italiano, che si sono espressi a favore con oltre il 90% dei consensi. Con l'approvazione dell'accordo da parte dei lavoratori, Cgil-Cisl-Uil, oltre alle categorie dei metalmeccanici e degli edili, si attiveranno nei prossimi giorni per riconvocare il tavolo regionale (attivato già un anno fa all'inizio della crisi) con tutte le parti sociali e istituzionali, per rendere operativo il contratto di solidarietà. 

(DIRE)

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