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Agricoltori messi in ginocchio dai nubifragi: “Non riusciamo più a tenere botta” 

Danni e tanta paura dopo le violente precipitazioni di ieri, che hanno coinvolto quasi l'intero territorio provinciale. Confagricoltura e Coldiretti fanno i conti con l'ennesimo disastro

Migliaia di aziende coinvolte, danni per milioni di euro e tanta paura. Ancora una volta una calamità naturale ha messo in ginocchio gli agricoltori di Modena e provincia, che ieri hanno assistito impotenti alla forza distruttrice delle raffiche di vento e della pioggia.

“Non riusciamo più a tenere botta – spiega Eugenia Bergamaschi, presidente di Confagricoltura Modena, riprendendo il celebre motto post sisma 2012 – dopo terremoto, alluvione, trombe d’aria, non abbiamo più parole per descrivere lo stato d’animo dei modenesi, non solo degli agricoltori, ma anche dei cittadini. I danni sono solo l’aspetto tangibile, quello che non si può toccare né misurare è la paura. Prima le calamità erano episodi isolati, ora invece sono all’ordine del giorno e stiamo assistendo ad eventi atmosferici sempre più devastanti, mai visti nelle nostre zone”.

Troppo presto per dare numeri o fare bilanci, ma la vastità dell’area colpita (quasi l’intero territorio modenese, da Mirandola a Vignola) e la violenza dell’evento calamitoso fanno temere il peggio: “Oltre alle coltivazioni frutticole e viticole, grossi danni si sono verificati anche alle strutture, dagli edifici agli impianti. Girando tra le aziende agricole, è possibile vedere piante sradicate e frutta caduta, tetti divelti e macchinari inutilizzabili. Abbiamo iniziato la conta dei danni, che temiamo molto alta. Molte aziende sono assicurate, ma potrebbe non bastare: serve rivedere il PAI (piano assicurativo individuale) perché è troppo complesso e non garantisce la copertura totale dei danni, e servono altre forme di aiuto per non far perdere ai nostri agricoltori la voglia di continuare a fare impresa”.

A pochi giorni di distanza dalla tromba d’aria e dalle grandinate che hanno colpito vaste zone della provincia, un nuovo flagello ha colpito la campagna modenese lasciando l’ormai consueto strascico di danni. E’ Coldiretti Modena a commentare l’ennesimo nubifragio che nel tardi pomeriggio di ieri si è riversato sulla provincia, colpendo in particolare Rovereto, Soliera, Sozzigalli, Carpi, Campogalliano senza lasciare indenni Modena, Bomporto e la bassa modenese.

Ad essere maggiormente colpiti – rende poi noto Coldiretti Modena - sono stati i vigneti e i frutteti, in particolare nelle zone di Rovereto, Soliera, Sozzigalli, Carpi, Campogalliano, senza lasciare indenni Modena, Bomporto e la bassa modenese. Le perdite più elevate si registrano alla produzione di Abate Fetel, la varietà di pera più pregiata della frutticoltura modenese, che in questi giorni è nel pieno della raccolta. Stessa situazione per l’uva con la vendemmia in procinto di essere avviata. Tra i seminativi, è il mais, con le piante allettate, ad avere avuto la peggio. Non sono poi mancati i danni alle strutture produttive e alle abitazioni con capannoni scoperchiati, pannelli solari divelti, recinzioni rovesciate. 

“Il nubifragio di ieri è solo uno dei tanti eventi metereologici straordinari che paiono aver preso di mira la nostra provincia negli ultimi anni” commenta il presidente di Coldiretti Modena, Francesco Vincenzi. “In effetti – continua Vincenzi - se ci guardiamo indietro, a Modena possiamo contare trombe d’aria, alluvioni, ripetute grandinate e stagioni sconvolte con l’ultimo inverno che ha visto una temperatura media di 2 gradi superiore rispetto ai valori dello stesso periodo degli ultimi trent’anni. Si tratta di eventi ai quali purtroppo ci dovremo abituare – sottolinea il presidente di Coldiretti Modena - perché non sono altro che la manifestazione dello stravolgimento globale del clima con pesanti ripercussioni sulle campagne e sulla vita dei cittadini".

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