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Portobello compie quattro anni, sempre più accessi all'emporio solidale

Grazie alle donazioni e ai volontari l’emporio sociale ha distribuito prodotti complessivamente per 600 mila euro. E nel 2016 sono stati 268 i nuovi accessi

Sono state 6.617 le persone aiutate in quattro anni da Portobello, 1800 le famiglie a cui sono stati distribuiti prodotti alimentari e per l’igiene personale per complessivi 600 mila euro grazie alle donazioni delle aziende, di singoli cittadini e all’impegno dei 190 volontari che ruotano intorno all’emporio sociale. Portobello ha compiuto quattro anni e giovedì 22 giugno ha festeggiato il compleanno, a ritmo di zumba, giochi per bambini e cibo preparato al momento, con gli utenti, i volontari delle associazioni che partecipano al progetto, la cittadinanza e i rappresentanti dell’Amministrazione comunale.

Sugli scaffali di Portobello, nell'ex Amiu di via Divisione Acqui, il prezzo dei prodotti esposti è espresso in punti e le famiglie ammesse possono fare la spesa gratuitamente attraverso il tesserino sanitario o il codice fiscale. Ad ogni nucleo viene mensilmente assegnato un punteggio proporzionato al numero di componenti, che diminuisce dopo ogni spesa a seconda della merce acquistata.

Lo scorso anno Portobello ha raggiunto 466 famiglie, pari a 1704 persone (di cui circa un terzo minori di 18 anni), per quasi la metà (47%) di nazionalità italiana; nel restante 53% i Paesi più rappresentati sono il Marocco (21%), la Tunisia, la Nigeria, il Ghana e l'Albania (5%), in percentuale molto minore altri paesi dell'Africa subsahariana, India, Bangladesh.

Per 268 di queste famiglie si è trattato di un primo ingresso contro i 182 dell’anno precedente (2015), mentre per altre 201 si è trattato di un secondo ingresso. Dopo sei mesi la famiglia che ha beneficiato degli aiuti, può infatti ripresentare domanda per servirsi nuovamente dell’emporio. Per ampliare la fascia delle famiglie che possono beneficiarne per la seconda volta lo scorso dicembre sono cambiati alcuni requisiti e il reddito Irpef minimo necessario per il secondo accesso è stato abbassato da 5.422 euro a 3.500 euro “con l’obiettivo di sostenere chi – precisa Urbelli - pur non essendo in una condizione di povertà assoluta, non è ancora riuscito a superare la situazione di fragilità economica che si è venuta a creare soprattutto in seguito alla perdita del lavoro di uno dei familiari”.

Per accedere a Portobello occorre rivolgersi ai Servizi Sociali del Quartiere in base alla propria residenza. Dell'emporio sociale possono usufruire persone iscritte al Centro per l’Impiego dopo l’1 gennaio 2011 perché disoccupati o in mobilità; in cassa integrazione o con contratto di solidarietà; in seguito a licenziamento per chiusura azienda o riduzione del personale; lavoratori autonomi che hanno cessato attività o con un calo di almeno il 30 per cento del reddito; nuclei familiari con solo redditi da pensione; famiglie in cui vivono persone con handicap certificati e famiglie mono genitoriali.

I requisiti sono: vivere in affitto e avere un contratto di locazione intestato a sé o ad altro familiare convivente o essere proprietario di un’unica proprietà immobiliare, quella in cui si vive; avere un Isee non superiore a 10 mila euro; per i cittadini stranieri, avere regolare permesso di soggiorno o carta di soggiorno, o aver presentato domanda di rinnovo-emersione (occorre presentare la ricevuta comprovante che il procedimento è in corso); avere un reddito familiare ai fini Irpef superiore a 5.422 euro per il primo accesso e a 3.500 euro per il secondo accesso.

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