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Economia

Lavoro nero e appalti illeciti, anche a Modena numeri negativi

Le ispezioni del Ministero del Lavoro mettono in luce un trend di irregolarità crescente in provincia e in regione. Modena prima in Emilia-Romagna per imprese che sfruttano manodopera extracomunitaria in nero

Nelle scorse settimane sono stati pubblicati i dati nazionali, forniti dal Ministero del Lavoro, relativi agli esiti delle attività ispettive nelle aziende nel corso del 1° semestre 2015 appena passato. I numeri hanno evidenziato le crescenti irregolarità riscontrate nelle imprese ispezionate, con l'aumento degli illeciti, del lavoro nero, delle violazioni penali e degli appalti/subappalti non in regola, fino ai drammi del caporalato di questi giorni.

Modena e la regione Emilia-Romagna, purtroppo, non fanno eccezione. Dei 5.795 accessi ispettivi effettuati in regione nello scorso semestre, Modena è la 3° provincia "visitata", dopo Bologna e Ferrara, con 620 accessi che segnalano, purtroppo, un ulteriore calo tendenziale rispetto allo scorso anno che portò nel modenese 1.325 ispezioni. 
Si conferma, anche nei nostri territori, la tendenza nefasta e persistente,innestata dagli ultimi governi col blocco del turn-over, taglio delle risorse e calo del personale addetto ai servizi di controllo. 

Al picco nazionale del 58,9% delle imprese irregolari rilevate, segue a ruota il 57,3% di irregolarità in Emilia Romagna - lo scorso anno eravamo al 53% - con le punte del 68,4% di Reggio, il 60,2% a Bologna ed a seguire Ferrara e Modena. 

Un territorio regionale che vede la crescita del lavoro nero, con 1.543 casi, e di ben 221 casi riguardanti l'accertamento di "fenomeni interpositori ed appalti illeciti ", con Modena al secondo posto. I nostri settori produttivi più esposti a tali distorsioni, si confermano essere : trasporto e servizi alle imprese; edilizia e costruzioni; commercio; alloggio e ristorazione. 

Un quadro ben poco incoraggiante, per di più aggravato dal crescente incremento delle "irregolarità di natura penale", in gran parte derivanti dallo sfruttamento di lavoratori extracomunitari clandestini: ben 375 in regione e nel solo primo semestre. Con Bologna al primo posto ed a poca distanza le province di Modena e Parma, guardando i numeri assoluti. Ma, più correttamente, in rapporto a popolazione o numero di imprese, Modena passa prima.

Pur calando le risorse dedicate ai controlli ispettivi, crescono sensibilmente le rilevazioni negative degli illeciti, anche in queste nostre province. “Certamente, grazie alla migliore efficacia delle attività "mirate" di intelligence dei controllori, ma sopratutto e purtroppo a causa della crescente espansione dei fenomeni di irregolarità che inquinano i nostri cantieri ed imprese: lavoro nero, grigio, false partite Iva, contratti fasulli, subappalti da strozzo, agenzie di intermediari col nome di "operator" o finte coop – sottolinea Franco Zavatti della Cgil - Ma serve con urgenza una più estesa, esplicita e pubblica discesa in campo di tutte le Associazioni economiche, delle imprese e delle professioni, per alzare gli argini di prevenzione ed educazione contro il lavoro irregolare che sconfina in un’economia a rischio col malaffare. Non è più sufficiente limitarsi al banale richiamo "chi sa deve fare denuncia" . 

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