rotate-mobile
Economia

Rifiuti, in Emilia cresce la differenziata. Già raggiunti i parametri europei del 2030

L'assessore all'Ambiente, Paola Gazzolo: "Emilia-Romagna più vicina agli obiettivi fissati dalla Ue e nel nostro piano regionale e ai primi posti in Italia per raccolta differenziata". I dati delle province, punte fino al 74%

Continua a crescere, in Emilia-Romagna, la raccolta differenziata dei rifiuti. Nel 2015 tocca quota 60,7%, facendo registrare, con 1 milione e 796.765 tonnellate, pari a 403 chilogrammi per abitante, un incremento rispetto all’anno precedente del 2,5%. Percentuale che conferma il trend in continua crescita degli ultimi quindici anni, in cui la raccolta differenziata è più che raddoppiata, passando dal 25,3% del 2001 all’attuale 60,7%. Parma, Bologna e Modena le province che hanno fatto registrare gli incrementi percentuali più significativi.

Contemporaneamente, cala quindi la produzione di rifiuti urbani indifferenziati. Nel 2015 la riduzione è stata del 5%, in linea con il continuo e costante decremento registrato a partire dal 2002: allora la produzione annua era di 1.901.063 tonnellate, nel 2015 è scesa a 1.165.311 tonnellate. Costante e decisa la riduzione dello smaltimento in discarica, dove i rifiuti conferiti scendono dall’11,1% del 2014 all’8,5% del 2015. Un dato che colloca già l’Emilia-Romagna al di sotto della soglia prevista a livello comunitario per  il 2030 (pari al 10%) nel nuovo pacchetto di misure sull’economia circolare. In leggero aumento (+1,1%) la produzione complessiva dei rifiuti urbani, pari a 2 milioni e 962.076 tonnellate, che a livello pro capite passa da 657 a 665 chilogrammi per abitante. 

Sono alcuni dei principali dati sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani nel 2015 in Emilia-Romagna, elaborati da Regione e Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell´Emilia-Romagna) prima del consueto Report annuale e disponibili da oggi sul sito di Arpae. Dati a cui si affiancano quelli relativi ai rifiuti speciali per l’anno 2014.

La raccolta differenziata oltrepassa abbondantemente il 50% in tutte le province (si va dal 54,4% al 73,3%). Parma tocca il 73,3%, facendo registrare l’incremento maggiore, +4,1%; a Reggio Emilia arriva al 67,6% (+2,4%), a Modena al 63,3% (+3,2%), a Piacenza al 62,5% (+3,6%), a Ravenna al 57,1% (+0,3%), a Ferrara al 56,1% (+2,4%), a Forlì-Cesena al 54,7% (+2,2%). Consistente l’aumento percentuale anche a Bologna, +3,4%, che raggiunge così il 54,4%. A Rimini sfiora il 60% (59,8%), anche se, rispetto all’anno scorso, subisce un calo dell’1,8%, dovuto alla scelta delle attività produttive di mandare direttamente a recupero una parte dei rifiuti altrimenti destinati alla raccolta differenziata. 

Il sistema di raccolta tradizionalmente più diffuso a livello regionale continua ad essere quello con contenitori stradali, anche se in diminuzione rispetto al 2013, che intercetta il 33% della raccolta differenziata. Seguono i centri di raccolta (30%), gli altri sistemi (servizi di raccolta effettuati su chiamata, tramite ecomobile, attraverso specifici contenitori in esercizi commerciali, scuole, uffici) con il 19% e la raccolta porta a porta (18%). Nell’ultimo triennio (2013-2015) le differenze sono minime, con un leggero aumento dei servizi dedicati (+2%) e un calo dei contenitori stradali (-4%); aumenta anche il porta a porta (+1%).

Complessivamente, 18.518 tonnellate di frazioni merceologiche omogenee sono state avviate a recupero di materia; 135.474 tonnellate sono state avviate a bio-stabilizzazione per la produzione della frazione organica stabilizzata; 253.081 tonnellate sono state conferite in discarica; 758.236 tonnellate sono state avviate agli impianti di incenerimento.

I dati disponibili per i rifiuti speciali, ossia quelli che provengono dal settore produttivo, si riferiscono al 2014. La produzione regionale, costituita per il 90% da rifiuti non pericolosi, si attesta a circa 8,6 milioni di tonnellate, escludendo i rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi, con un aumento del 6% rispetto al 2013. Un dato coerente con l’incremento della produzione rilevato su scala nazionale, +5%.  
Le modalità di gestione di questa tipologia di rifiuti è sempre più virtuosa: il 50% dei rifiuti speciali non pericolosi viene infatti recuperato come materia e come energia (8%), solo il 15% avviato in discarica e il 3% negli impianti di incenerimento.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rifiuti, in Emilia cresce la differenziata. Già raggiunti i parametri europei del 2030

ModenaToday è in caricamento