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“Si scrive Modena… Si legge turismo?”, le statistiche dicono di no

E' la legittima domanda di Asshotel-Confesercenti, che oggi ha fatto il punto insieme alle istituzioni locali. “C’è l’esigenza di una politica di marketing territoriale che operi sulle motivazioni del turista”. Appennino e pianura crollano, resiste solo il capoluogo

“Si scrive Modena… Si legge turismo?” Di certo non è facile dare risposta a questa domanda in modo esaustivo. Le attrattività ci sono, come pure il forte interesse su quello che ha da offrire il territorio. Anche se i flussi risultano in calo e una promo-commercializzazione adeguata fatica a decollare. A maggior ragione considerate le sfide che attendono nell’immediato futuro, città e provincia. 

La domanda se l’è posta anche Asshotel-Confesercenti Modena, intitolando allo stesso modo il convegno che l’Associazione ha in programma nel pomeriggio di oggi a cui hanno partecipeto Giancarlo Muzzarelli, Sindaco di Modena e presidente della Provincia, Andrea Corsini Assessore regionale al Turismo, Filippo Donati presidente nazionale Asshotel.

Il turismo rappresenta il 10% del PIL del nostro Paese, con una percentuale di occupati che ammontano a circa il 12% del totale. La contribuzione di questo importante settore al PIL della regione Emilia Romagna si aggira intorno al 9%. Il turismo risulta quindi un valore importante per l’economia, e risulta essere l’ambito verso il quale tutti i modelli economici prevedono con maggiori potenzialità di espansione nei prossimi anni. 

Se stiamo ai dati ISTAT, relativi ai pernottamenti nelle strutture ricettive, si registra un calo, sia nell’alberghiero che nell’extra alberghiero. Solo Modena capoluogo ha tenuto, con un aumento di 14.000 presenze annue pari al +3%; l’area della pianura ha invece perso dal 2008 ad oggi circa 70.000 presenze all’anno, pari al -10,8% e l’Appennino, sempre nel medesimo periodo ha avuto un tracollo di 223.000 presenze pari al -65%. E’ pur vero che eventi come il terremoto e le straordinarie condizioni meteo avverse delle ultime stagioni hanno pesantemente condizionato i flussi turistici, ma restano comunque numeri preoccupanti.

“Dobbiamo operare nella realizzazione di un’identità ben precisa, in grado di definire il territorio in modo distintivo, privilegiando al tempo stesso però innovazione e qualità – dichiara Gabriella Gibertini presidente di Asshotel-Confesercenti Modena e Asshotel Emilia Romagna – Così come è avvenuto per il ‘Discover Ferrari & Pavarotti Land’: progetto interessante oltre che idea pilota per la valorizzazione delle nostre eccellenze e delle nostre tante emergenze turistiche. La formazione dell’identità del ‘prodotto Modena’ va governata, con la collaborazione e il contributo di tutti i soggetti presenti sul territorio. È quindi la Governance il punto: tema su cui si dibatte da troppo tempo senza arrivare ad una decisione condivisa. E per noi il modello di governance, dovrebbe essere costituito da reti di impresa che collaborano tra loro e che si rapportano con i soggetti pubblici col fine di realizzare una politica di marketing territoriale che operi sulle motivazioni del turista. Cercando di incrementare la percentuale di quelli che scelgono di fermarsi in città e sul territorio oltre la singola giornata.”

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