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Dazi UE in scadenza, la Cina torna a minacciare il distretto ceramico

Tra meno di un anno scadranno le misure antidumping volute nel 2011 dall'Europa, che hanno permesso di abbattere l'importazione di piastrelle prodotte in Cina, dando ossigeno alle imprese comunitarie. Foti (FdI-AN): “Regione solleciti proroga dei dazi”

Nel 2010 il consumo comunitario di piastrelle di ceramica risultava pari a 970 milioni di metri quadrati e le importazioni cinesi avevano raggiunto i 63,8 milioni di metri quadrati, con una quota sul consumo di oltre il 6,5%, in forte crescita nonostante la crisi. Oggi è calato addirittura dell'80%. A segnalarlo è il consigliere regionale Tommaso Foti (Fdi-An) in una interpellanza rivolta alla Giunta regionale, che pone un punto politico destinato a diventare di attualità fra qualche mese.

Un tema molto caro al nostro territorio, tra i principali produttori di piastrelle in Italia e in Europa. Il drastico calo della “minaccia” proveniente dalla Cina è stato ottenuto negli anni grazie ad un regolamento ad hoc istituito dal Consiglio Europeo, che ha imposto dazi antidumping sulle importazioni di piastrelle di ceramica della Repubblica popolare cinese, in modo da “ristabilire un livello leale di confronto, tale da permettere ai produttori comunitari di piastrelle di ceramica di continuare a essere competitivi in Europa, come sui mercati esteri”.

“Dazi e attività di vigilanza hanno dato ottimi frutti - riferisce Foti, visto che “le importazioni cinesi in Europa sono calate di circa l'80%, passando da circa 65 milioni di metri quadrati (dei quali 20 milioni in Italia) agli attuali 15 milioni. Appare quindi evidente- aggiunge- che, senza i dazi, la quantità di importazioni di piastrelle di ceramica cinesi sarebbe aumentata sicuramente in maniera consistente”.

“Tuttavia – prosegue il consigliere – il regolamento di esecuzione dell'11 marzo 2015 avrebbe modificato il precedente regolamento di esecuzione n. 917/2011 del Consiglio, cosicché il dazio applicato a un gruppo di esportatori cinesi sarebbe sceso al 13,9 %”.

Questo primo passo rappresenta evidentemente una minaccia concreta per la produzione del distretto ceramico, ma ve n'è una ancora più pericolosa. Visto che i dazi introdotti nel 2011 scadranno nel mese di settembre del 2016 e, da quel momento, se l'Unione europea non rinnoverà le procedure anti-dumping, si avrà una nuova invasione di ceramiche cinesi sottocosto. Foti chiede dunque alla Giunta regionale  di assumere iniziative anche nei confronti del Governo per ottenere una nuova proroga dei dazi.

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