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Economia | Lenta crescita del terziario, ma occupazione ancora stagnante

Per il terziario si chiude anche la prima metà dell'anno con il segno più, ma l'occupazione stagna. Massimo Gandolfi, direttore generale di Confcommercio: "La congiuntura è caratterizzata da ancora troppe incertezze"

Per il terziario si chiude anche la prima metà dell'anno con il segno più, ma l'occupazione stagna. Massimo Gandolfi, direttore generale di Confcommercio: “Prosegue il trend di crescita delle imprese del terziario, ma la congiuntura, caratterizzata da ancora troppe incertezze, oltre ad un maggiore ricorso a forme contrattuali alternative al contratto a tutele crescenti, ha per ora frenato le ricadute positive sul fronte occupazionale.

LA LENTA CRESCITA. Dall'analisi effettuata dall'ufficio studi di Confcommercio Modena sui dati Infocamere e su un panel di circa 2.300 aziende associate, il numero totale delle imprese attive in provincia aumenta di quasi 120 unità nel confronto con l'inizio dell'anno, passando da 16.022 a 16.140, mentre sul fronte occupazionale, le assunzioni, nel confronto con il giugno dello scorso anno, sono state quasi esattamente controbilanciate dalle cessazioni.

COMMERCIO AL DETTAGLIO. Venendo ai numeri dei settori considerati, il commercio al dettaglio in sede fissa ed ambulante in provincia riprende un po' di fiato, anche se i dati sono ancora inferiori, di 43 unità, rispetto al primo semestre dello scorso anno: le imprese attive nel territorio modenese passano da 6.533 dell'inizio dell'anno a 6.560 al 30 giugno (+27). Si inverte poi finalmente la tendenza negativa registrata nei primi mesi dell'anno a Modena: le attività salgono da 1.790 di gennaio a 1.802, lo stesso numero del giugno del 2015.

RISTORAZIONE. Significativo l'andamento del comparto della ristorazione, dove il numero di imprese passa da 3.515 dell'inizio dell'anno a 3.552 (+37). Va detto anche come la performance più dinamica ci sia stata nella città capoluogo, dove il numero delle attività è passato, nell'ultimo anno, da 1.035 a 1.056 unità (+21).

MEDIATORI IMMOBILIARI.Un ulteriore elemento di interesse emerge rispetto alle agenzia di intermediazione immobiliari, che, dall'inizio dell'anno a fine giugno, passano da 3.041 a 3.090. Un “balzo” di 49 unità, che è diretta conseguenza della ripresina in atto nel mercato immobiliare, con particolare riguardo al settore residenziale, dove le vendite sono aumentate quasi del 3 per cento rispetto al primo semestre del 2015.

OCCUPAZIONE. Da segnalare, infine, come ad un incremento, seppur lieve, del numero di imprese attive, non sia corrisposto un aumento degli occupati: sul panel di 2300 imprese associate, a fronte di 1.940 assunzioni, ci sono state nel primo semestre 1.890 cessazioni, con una crescita del 12 per cento di voucher e del 9 per cento di tirocini attivati, sul corrispondente periodo del 2015.

Pesa – dichiara Gandolfi – il clima di incertezza e questo aspetto viene confermato anche e soprattutto dall'atteggiamento molto prudenziale che i nostri imprenditori hanno rispetto alle tipologie contrattualli a cui ricorrere: l'aumento, seppur contenuto, di voucher e di tirocini segnala soprattutto un sentiment di incertezza sul futuro, che incide inesorabilemente sul tasso di fiducia degli imprenditori stessi”.

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