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Anche a Carpi la clinica Dentix non riapre, i pazienti temono per i prestiti

In Spagna la società "madre" è in difficoltà e ha presentato un'istanza al tribunale, mentre nel nostro paese gli studi sono ancora chiusi dopo il lockdown. Federconsumatori: "Necessaria una riforma del settore che preveda un potenziamento del pubblico e un controllo sul privato"

C'è preoccupazione a Carpi, così come nelle altre città italiane dove hanno sede le cliniche Dentix, per la mancata riapertura degli studi odontoiatrici e per l'incertezza sul futuro. Le sedi di Dentix Italia sono infatti ancora chiuse dopo il lockdown forzato e non si conoscono i termini per la ripresa dell'attività, anticipata solo vagamente dall'azienda.

A preoccupare c'è anche la situazione della "casa madre". Dentix Italia fa capo infatti a Dentix Spagna, che nei giorni scorsi ha fatto richiesta in tribunale di istanza pre-fallimentare. Si tratterebbe di un passaggio per ottenere più tempo ed evitare che siano i creditori a presentare istanza di fallimento, ma è abbastanza evidente che il presente della catena odontoiatrica non è particolarmente roseo e che questo potrebbe avere ripercussioni gravi anche nel nostro paese.

La filiale di Carpi è stata aperta nel 2017 una struttura in un prestigioso palazzo del centro storico. Ora, nella città dei Pio come in tutte le sedi, un messaggio anonimo informa di ritentare la chiamata in un altro momento. A rischiare grosso in questa situazione sono i clienti che hanno attivato finanziamenti e che non hanno ancora potuto usufruire delle cure pattuite a causa del lockdown.

Del caso si è interessta Federconsumatori Modena, che ha espresso aspre critiche nei confronti di Dentix Italia per la strategia di marketing utilizzata: "In diversi casi il nostro ufficio di Carpi è intervenuto, anche segnalando all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato la richiesta illegittima da parte di una finanziaria per un finanziamento mai chiesto da una cliente. In un ulteriore caso addirittura il finanziamento è stato avviato senza che vi fosse un accordo con Dentix per prestazioni - accusa l'associazione -- Sono ancora in corso invece altre pratiche, tra le quali quella di un carpigiano che ha versato un anno fa una caparra per delle prestazioni da effettuarsi in una clinica spagnola, dove risiede per parte dell'anno. Ma la caparra pare non sia mai stata trasmessa alla sede spagnola, e dallo scorso settembre Federconsumatori sta cercando risposte, con una azienda inconsistente che rimpalla le responsabilità e nei fatti non ha mai riscontrato le nostre richieste".

Federconsumatori teme dunque possa ripetersi un caso simile a quello della clinica Idea Sorriso, scoppiato appena un anno fa. "Le cure odontoiatriche per troppi cittadini sono divenute un vero e proprio calvario: abbandonati dal settore pubblico, vittime, nel privato non regolato, di società di capitali, votate al puro incasso finanziario e spesso prive di deontologia medica - sostiene il presidente di Federconsumatori Marzio Govoni - Per questo ci siamo rivolti al Ministro Speranza, chiedendo un incontro per discutere e pianificare una necessaria e urgente riforma del settore, che preveda, da un lato, investimenti diretti da parte del settore pubblico (Stato e Regioni), dall’altro, una regolazione del settore privato che metta al centro la forma societaria della Società Tra Professionisti (STP), con uno stop alle società di capitali. Questa soluzione, a nostro avviso, meglio di altre riesce a coniugare maggiori garanzie per i cittadini dal punto di vista della sicurezza e completezza delle cure, nonché della solidità del soggetto erogatore".

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