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Economia

Accordo sindacale raggiunto, anche i 150 riders modenesi hanno il loro contratto

Imprese e sigle sindacali hanno trovato la quadra sulla figura professionale del fattorino nel nuovo contesto dei servizi digitali. I lavoratori rientrano con specifiche prerogative nel Contratto Nazionale della Logistica

Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti e le associazioni datoriali hanno finalmente trovato un accordo, definendo con accuratezza la figura del "rider", cioè di quei fattorini che in mici o in scooter consegnano a domicilio i piatti dei ristoranti convenzionati con le nuove piattaforme digitali, un servizio che va sempre più diffondendosi a Modena come in tuttto il Paese. Basti pensare che a Modena, ma anche a Carpi e Sassuolo, sono presenti Deliveroo, JustEat e MyMenu, per un totale stimato di circa 150 lavoratori. 

Già nel dicembre 2017 il Contratto Nazionale della Logistica aveva inserito e disciplinato tale figura professionale, pur rimandandolo a una specifica trattativa nel merito delle condizioni normative. Ieri, con l’accordo sottoscritto a livello nazionale, si è raggiunta una stesura definitiva che riconosce pienamente il “lavoro” di queste persone e il suo carattere di subordinazione (e dunque non di collaborazione occasionale, forma nella quale questi lavoratori sono inquadrati nella quasi totalità dei casi). 

In tal modo si dà a questi lavoratori un pieno riconoscimento contrattuale e una cornice di diritti chiari e definiti. Il contratto prevede infatti tutte le tutele, salariali, assicurative e previdenziali tipiche del rapporto subordinato. Prevede inoltre le tutele contrattuali quali l’assistenza sanitaria integrativa e la bilateralità. 

Sono stati creati degli specifici livelli salariali e, pur tenendo l’orario full-time del lavoratore a 39 ore settimanali su sei giorni lavorativi, si tiene anche in considerazione la flessibilità di questo specifico lavoro e si definisce la possibilità di coniugare l’orario di consegna con attività di magazzino. Viene inoltre definito un orario minimo giornaliero e specificamente esclusa l’organizzazione dei turni sulla base del criterio del ranking reputazionale del rider. Infine viene previsto a carico delle aziende la consegna dei Dispositivi di Protezione Individuale e introdotta anche la possibilità della contrattazione di secondo livello. 

La Cgil di Modena esprime soddisfazione per questo importante risultato che "segna un punto di svolta al fine di superare una situazione di provvisorietà e di potenziale elusività delle norme di base a tutela del lavoro di coloro che svolgono questa professione, che sempre di più si sta imponendo nella moderna economia e che, in plurime occasioni, è recentemente assurta agli onori delle cronache anche nel recente dibattito politico". 

Il sindacao ritiene dunque che il passo successivo consista nella "piena implementazione di tale accordo a partire dal livello politico nazionale (nel tavolo di confronto aperto presso il Ministero del Lavoro, piuttosto che nel percorso parlamentare del DL c.d. “Dignità”), ma anche auspicabilmente nelle varie interlocuzioni aperte nei livelli locali, provinciali e/o regionali, con la redazione di specifici protocolli territoriali e/o l’adeguamento contestuale dei protocolli eventualmente già sottoscritti (come per esempio accaduto a Bologna e Milano)".

Nei prossimi giorni, la Cgil di Modena e il sindacato dei trasporti Filt-Cgil rafforzeremo i contatti e le interlocuzioni con i riders al fine di veicolare nel modo più massivo possibile i contenuti dell’accordo contrattuale, per richiederne contestualmente la piena applicazione e garantire in tal modo le dovute tutele contrattuali anche a questi lavoratori a partire da una integrale rivendicazione sull’applicazione contrattuale.

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