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Economia

Gestione Rifiuti. Atersir al lavoro per ridurre la TARI e dilatare i pagamenti

Nella situazione attuale occorrono nuove norme per quanto riguarda la riduzione della TARI per imprese e utenze chiuse. Il Consiglio d’Ambito ATERSIR approva un documento di azioni: proposte a Governo, Regione Emilia-Romagna e ARERA

I provvedimenti emessi a seguito dell’emergenza sanitaria hanno prodotto impatti sull’economia. Fra tutti gli aspetti, il blocco parziale delle attività ha anche impattato il sistema della gestione dei rifiuti, che nella nostra regione aveva raggiunto ottimi livelli di equilibrio economico e sociale.

Tutti i soggetti della filiera ne sono stati toccati anche se in misure diverse: da alcune tipologie di utenze non domestiche, divenute non operative per gli effetti dei provvedimenti come attività di ristorazione e operatori sportivi, alle utenze residenziali in difficoltà economiche a causa di improvvise riduzioni del reddito.

Evidenziate tali criticità, il Consiglio d’Ambito si rende parte attiva nell’evidenziare proposte e nel richiedere agli organi competenti di attivarsi a supporto.

Una soluzione in prima istanza potrebbe essere quella di ottenere il riconoscimento da provvedimenti nazionali di tutto (o buona parte) il valore mancante al settore rispetto all’annualità tipo. Questa soluzione, che corrisponde alla messa in disponibilità di risorse per non meno di  100 milioni di euro, consentirebbe di evitare la ricaduta del lockdown su tutti i soggetti della filiera, ed in particolare di azzerare gli effetti legati al potenziale mancato pagamento della TARI da parte del settore turistico-ricreativo-commerciale per un periodo variabile dai 3 ai 6 mesi in funzione della specifica tipologia di attività.

Le proposte sottoscritte dal Consiglio ATERSIR

Nel quadro attuale, è importante che sia fatto tutto il possibile perché tutti gli eventuali provvedimenti relativi alla riduzione degli importi riescano ad essere selettivi e quindi ad agevolare gli utenti davvero colpiti dall’emergenza, in un quadro che a livello regionale non è omogeneo a livello di settori (alcuni esercizi sono rimasti aperti, addirittura incrementando il fatturato) o di aree territoriali (si pensi alle riduzioni di produzione nelle aree prettamente turistiche). Sotto questo profilo si ritiene opportuno che le competenze in materia di definizione del perimetro dei beneficiari e di modulazione dei relativi benefici rimanga in capo ai Comuni, nell’ambito della propria regolamentazione TARI, considerata la specificità socio-economica dei diversi territori e la necessità di garantire i necessari controlli.

Ciò che resta evidente è la necessità di percorrere in modo sinergico le azioni proposte, al fine di supportare l’intero sistema. E’ inoltre evidente la necessaria rapidità nel fornire risposte ed atti, che dovranno arrivare entro il prossimo mese di maggio, per rendersi pienamente efficaci nella mensilità di giugno, scadenza entro cui i comuni dovranno portare in approvazione le TARI.

Il Consiglio d’Ambito Atersir ha così esposto alcune richieste ritenute necessarie per dare una risposta omogenea al tema TARI a tutti i comuni della Regione Emilia-Romagna: come chiedere al Governo di rendere disponibili risorse per consentire ai comuni di definire adeguate riduzioni tariffarie, garantire adeguata liquidità ai comuni e gestori con prestiti garantiti dallo stato, istituire un Fondo Regionale COVID-19 e la necessità di definire un PEF “riequilibrato” rispetto all’emergenza in atto.

Le richieste nel dettaglio:

L’approvazione di un PEF “riequilibrato” rispetto all’emergenza COVID-19

 Ad oggi vi è assenza di provvedimenti legislativi nazionali e/o regionali, non risulta possibile garantire riduzioni economiche sulle tariffe per le utenze maggiormente colpite e chiuse per ordinanza o decreto nel periodo emergenziale.

A normativa vigente quindi, non vi sono possibilità di riconoscere già dall’annualità in corso, minori costi di gestione che potrebbero derivare dalla contingente situazione emergenziale. Sono fatte salve alcune eccezioni (poche) nei bacini in cui è stato effettuato un nuovo affidamento del servizio. L’intenzione dell’Agenzia, fortemente caldeggiata dai Comuni che la costituiscono, è di portare in approvazione PEF emergenziali “riequilibrati” in riduzione differenziata per tutti i Comuni, coerenti con la situazione in atto di riduzione della produzione dei rifiuti, della frequenza dei servizi, di sospensione di alcune tipologie di servizi e di minore quantità di rifiuto conferito a smaltimento o trattamento. In quanto annualità emergenziale, l’intenzione di ATERSIR è di riconoscere tali riduzioni già preventivamente nei piani economico finanziari del 2020 e non a conguaglio, con due annualità di scarto, come invece prevede la prassi del settore e le regolamentazioni vigenti.

Dilazione pagamenti

La materia è di competenza esclusiva dei Comuni che provvedono nei propri regolamenti a definirne tempi di bollettazione e pagamento. Questo genera problematiche diverse nel caso di: TARI Tributo: i Comuni, in molti casi, si espongono a crisi di liquidità per garantire il pagamento delle fatture al gestore; TARI Corrispettiva: sono i gestori esposti a crisi di liquidità per il mancato pagamento delle fatture degli utenti.

La maggior parte dei Comuni si è già attivata per azioni di dilazione dei pagamenti da parte delle utenze, al massimo della propria disponibilità di liquidità. Per i Comuni a TARI  la crisi di liquidità potrebbe essere attenuata dalla disponibilità dei gestori a sostenere pagamenti ritardati delle fatture emesse e con la disponibilità di ATERSIR a riconoscere nei PEF eventuali oneri finanziari strettamente necessari a sostenere la manovra loro richiesta. Da questo punto di vista potrebbero risultare più critiche le gestioni di minore dimensione, con minore capacità di essere volano finanziario rispetto al sistema.

Anche per questo specifico aspetto è l’ARERA che dovrebbe provvedere ad indirizzare verso un riconoscimento di oneri finanziari da riconoscere ai gestori del servizio reali e adeguati alla situazione, in caso di accettazioni di pagamenti dilazionati da parte dei Comuni e degli utenti, nel caso di copertura di tale servizio mediante tariffa.

Azioni a supporto

Ulteriori azioni possono essere attivate in tempi rapidi, in unione con Regione, ATERSIR e Comuni, anche se evidentemente mobilitano risorse in dimensioni significativamente inferiori.

Tra queste azioni c’è il fondo d’ambito legge regionale 16/2015 annualità 2020, istituito per incentivare l’economia circolare e ridurre la produzione di rifiuti, alimentato per circa il 50% dal bilancio regionale e per il restante 50% da risorse provenienti dai PEF comunali approvati da ATERSIR.

Per l’annualità 2020 viene proposto di individuare meccanismi legislativi rapidi da parte della Regione che prevedano di evitare il prelievo di risorse dai PEF 2020, e di usare con una modalità peculiare di quest’anno le risorse già disponibili ammontanti a circa 11 milioni  in modo tale da cercare di mantenere il riconoscimento del premio di risultato ai comuni “virtuosi” e con le restanti risorse creare un “Fondo Regionale COVID-19” che possa essere utilizzato a riduzione dei PEF per sostenere i comuni nell’abbattimento della TARI che non sono beneficiari delle riduzioni per il meccanismo della “virtuosità”.

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