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Economia

Indagine sul commercio. Quasi tutti hanno riaperto, ma affluenza bassa per negozi e ristoranti

Bene, invece, la ripartenza nell’acconciatura. i numeri del sondaggio svolto da Lamap Modena sulle imprese associate

Quasi tutti hanno riaperto ma in quanto a soddisfazione, in questi primi giorni della Fase 2, non mancano distinguo e la maggior parte vede il futuro incerto se non grigio. Lapam Confartigianato ha lanciato un sondaggio tra i propri associati in tre settori che hanno riaperto da lunedì: commercio, benessere e ristorazione. Nel giro di 24 ore sono arrivate oltre 200 risposte da parte di altrettante imprese del territorio modenese, di queste il 42,3% del commercio al dettaglio, il 28,2% di acconciatura estetica e il 29,5% di ristorazione e somministrazione.

Il 94,9% ha riaperto e appena il 5,1% è ancora chiuso in attesa di ripartire, ma all’interno delle tre categorie ci sono differenze molto profonde. I più soddisfatti, e per distacco, sono le imprese del comparto benessere: solo 2 su 45 non hanno riaperto e tra chi l’ha fatto l’affluenza è alta per oltre la metà del campione (53,3%), media per il 40% e bassa appena nel 6,7% dei casi.

Molto diversa la situazione nel commercio dove, se solo 4 imprese non hanno riaperto, l’affluenza in questi giorni è comunque deludente: alta per poco meno di una impresa su 10 (13,8%), media per il 30,8% e bassa per oltre la metà (55,4%).

Nella ristorazione, però, la situazione è decisamente peggiore: due imprese non hanno riaperto e nessuna ha detto di avere una affluenza alta. Meno di una si dieci ha una affluenza media (8,7%) e il 91,3% ha, in questi primi giorni di apertura, una affluenza di clienti bassa, alcuni con appena 5 coperti al giorno.

L’indagine Lapam conclude con i principali problemi emersi, che sono molto diversi a seconda della categoria: per il commercio il problema principale è quello della liquidità che manca, oltre della scarsa clientela, per la ristorazione il problema maggiore in questi giorni è spiegare le regole e farle rispettare dai clienti (anche se qualcuno ha scritto che se i clienti restano così pochi mantenere il distanziamento è facilissimo…), per il comparto benessere la difficoltà maggiore è data dalla gestione dei dpi, mascherine e soprattutto guanti.

“Vediamo tanta voglia di ripartire, come dimostrano i numeri, e al tempo stesso differenze importanti nelle problematiche tra varie tipologie di impresa – è il commento di Daniele Casolari, responsabile ufficio sindacale Lapam -. Al tempo stesso ci vengono segnalati diversi controlli alle imprese: questo – sottolinea l’esponente dell’associazione – è positivo, chiediamo nel contempo la giusta attenzione anche da parte degli organismi deputati al controllo. Le regole sono tante e occorre tenere presente che chi fa testo sono i protocolli regionali e che a questi occorre fare riferimento. E’ comprensibile assistere anche a qualche errore, ma proprio per questo in una prima fase è opportuno applicare anche il necessario buon senso”.

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