rotate-mobile
Economia

L'indagine | Risparmio idrico, bocciati sei modenesi su dieci 

Nonostante sia alta l’attenzione mediatica sull’importanza dell’acqua durante la stagione calda, i modenesi si scoprono poco attenti a limitare gli sprechi. Lo svela un indagine di In a Bottle

Si dimenticano di chiudere il rubinetto quando si lavano i denti (49%) o ci si rade (37%), ignorano di riparare una piccola perdita (38%), innaffiano le piante quando hanno tempo libero (37%).  Ben sei modenesi su 10 (61%) non prestano attenzione al risparmio dell’acqua durante le normali faccende domestiche e, che si tratti di igiene personale o di lavare gli alimenti, a trionfare è il “non ci faccio caso”. Il “tallone d’achille” di uomini e donne? Per lei i capelli, con quasi una donna su 3 che lascia scorrere l’acqua.  Per lui la barba, con un uomo su 2 che quando si rade lascia aperto il rubinetto per essere “per comodità”. A nulla pertanto sembrano valere le raccomandazioni sull’uso consapevole dell’acqua in periodo delicato come quello estivo.

E’ quanto emerge da uno studio di In a Bottle condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 200 modenesi, uomini e donne di età compresa tra i 20 e i 55 anni, attraverso un monitoraggio online sui principali social network per capire gli errori più diffusi sullo spreco di acqua.

Ma quanta attenzione prestano i modenesi al risparmio d’acqua nelle normali attività domestiche? Ad essere molto attento è solo il 13%, mentre ben un modenese su 2 (51%) ne presta poca o nulla. Dall’igiene alla cura delle piante, l’ignoranza sul risparmio idrico tocca tutti gli ambiti possibili e immaginabili. In bagno, ad esempio, ci si affida più alla comodità e non sul consumo d’acqua. Ben il 33%, infatti, preferisce riempire una vasca perché “dà più relax” e il 35% si orienta sulla doccia perché “fa perdere meno tempo”. Per quanto riguarda i denti, ben un modenese su 2 (49%) lascia aperto il rubinetto per “risparmiarsi la fatica di aprire e chiudere ogni volta”, e il 21% “non ci fa caso”. Anche barba e capelli sono attività ad alto consumo d’ acqua. Il 52% degli uomini ammette di lasciar scorrere l’acqua quando si radono perché “viene più comodo pulire il rasoio”, mentre il 32% delle donne quando fa lo shampoo lascia aperto il rubinetto per tutto il tempo.

Quasi quattro modenesi su 10 (38%), infatti, non adottano alcun accorgimento specifico e solo il 12% controlla periodicamente eventuali perdite. E anche davanti a una perdita ben il 33% dei modenesi ci passa sopra “se non è fastidiosa”, il 25% si informa “per capire se conviene di più riparare o sostituire il pezzo marcio”. Infine l’11% cerca “di rimediare autonomamente”. Ma in realtà, come dimostra uno studio americano di Save Water Today, sostituire una vecchia doccia può portare a un risparmio fino a 2.300 litri di acqua in un anno.

Anche in cucina i modenesi si scoprono spreconi. Parlando dell’uso della lavastoviglie solo il 24% evita di usarla se non pieno carico mentre il 25% sceglie il ciclo di lavaggio “in base alle stoviglie da lavare” mentre il 14% la avvia dopo ogni pranzo se “la quantità di piatti è spaventosa”. Stesso discorso sui piatti da lavare a mano. Il 37% fa tutto sotto l’acqua corrente e solo il 24% raccoglie la giusta quantità d’acqua nel lavello o in una bacinella apposita. E come ci comportano quando devono lavare gli alimenti? Il 41% li sciacqua direttamente sotto il rubinetto perché “si risparmia tempo”, il 19% preferisce l’acqua corrente “perché in una bacinella l’acqua poi si sporca” mentre il 24% si affida a una vaschetta per il lavaggio e all’acqua corrente per il risciacquo.

Modenesi che si scoprono impreparati anche sulle piante. Ben il 39%, infatti, innaffia “in base al tempo libero a disposizione” o “quando me ne ricordo” (9%), mentre solo il 29% evita di farlo durante le ore più calde, quando cioè è alto il rischio di evaporazione. Ma anche sul lavaggio dell’auto molti modenesi ignorano l’acqua che si potrebbe risparmiare. Solo il 26% utilizza i Car Wash mentre circa uno su 3 (31%) utilizza la canna servendosi dell’impianto del proprio stabile/palazzo e infine c’è chi (16%) utilizza le fontanelle pubbliche.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'indagine | Risparmio idrico, bocciati sei modenesi su dieci 

ModenaToday è in caricamento