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La Grande distribuzione intasa la via Emilia, "Servono pianificazione e aperture calmierate”

I commercianti aderenti a Licom alzano la voce di fronte al rpoliferare di grandi negozi lungo il principale asse cittadino e invitano la politica a riflettere più attentamente

In questo ultimo scorcio d’anno la via Emilia è teatro di apertura di diverse strutture commerciali legate alla grande distribuzione organizzata. Un nuovo punto vendita Unieuro lungo via Emilia Est, un Bricoman e un Despar lungo via Emilia Ovest, a cui si aggiungono il rifacimento dell’ipermercato all’interno del GrandEmilia e il trasferimento con ampliamento del Conad di via Amundsen. Lungo poco più di sette chilometri di una delle strade più trafficate (e molto spesso congestionate) d'Europa verranno così aggiunti quasi cinquemila metri quadrati di superfici di vendita, l’equivalente di cinquanta negozi di vicinato da cento metri quadrati ciascuno, o della rete commerciale di un piccolo Comune.
Sulle nuove aperture la posizione di Licom Lapam è chiara.

Spiega la neo eletta Presidente Cinzia Ligabue: “L’intasamento delle medie grandi superfici lungo la via Emilia è oggettiva. La ricaduta sui flussi del traffico avrà conseguenze e l’impatto rispetto a circolazione è un elemento da tenere in ferma considerazione. Di certo le aperture metteranno in difficoltà i piccoli negozi di vicinato di quell’area. Le nuove aperture di superfici medio grandi vanno inserite nel piano provinciale degli insediamenti. Come associazione ci battiamo affinchè ci sia una logica o queste aperture vengano calmierate".

Di certo quell’area necessita di una riqualificazione, ma dobbiamo tenere in conto delle ragioni del commercio al dettaglio. A fronte degli incassi per gli oneri di urbanizzazioni, ad esempio, occorrerebbe costituire come in Francia un fondo per sostenere il piccolo commercio. Tutte le volte che un’area della città vive momenti di degrado - sottolinea Libague - il primo strumento di riqualificazione è l’incentivazione dell’apertura o trasferimento delle piccole attività del commercio e terziario: negozi, bar, ristoranti, artigiani del terziario (guarda caso per inizio 2018 è previsto un bando per incentivare l’apertura di attività commerciali in Zona Gramsci). Su questo dovrebbe riflettere più attentamente il mondo della politica”.

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