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Economia Zona Industriale / Via Olanda

Siderurgica Modenese, dopo la chiusura anche le mancate liquidazioni

La Fiom denuncia il fatto che i lavoratori dell'impresa modenese, ormai liquidata e chiusa, non hanno ricevuto il preavviso di licenziamento. Per il sindacato quei soldi sarebbero stati usati dai titolari per appianare parte dei debiti

I 58 lavoratori della ditta Siderurgica Modenese, azienda siderurgica sita in via Olanda 91, si sono trovati con un amaro regalo di Natale da parte della propria azienda. Non solo la chiusura, ormai nota da tempo, a causa di un concordato preventivo a fini liquidatori che ha portato alla definitiva cessazione delle attività, ma anche il mancato pagamento di una parte del preavviso dovuto.

“Non vogliamo nemmeno entrare negli aspetti legali della questione, su cui sarà il tribunale del lavoro ad esprimersi - spiega Paolo Brini della Fiom/Cgil di Modena - ci limitiamo a segnalare la immoralità e crudeltà dei vertici di un'azienda che per decenni è stata fiore all'occhiello della nostra città”. 
Da un lato, infatti, si stabilisce un concordato che paga ai creditori una percentuale di debiti elevatissima, ben il 75%. Questo per la semplice ragione che tra i principali creditori vi sono appunto, benché sotto le spoglie di titolari di ditte fornitrici, anche buona parte dei vertici aziendali stessi. Dall'altro, non solo si buttano in mezzo alla strada tutti i lavoratori senza nemmeno un indennizzo, ma si decide anche di non retribuire loro tutto il cosiddetto preavviso di licenziamento ma solo una parte.

“In poche parole – aggiunge Brini - per ripagarsi i propri debiti, i titolari usano anche parte dei soldi dei dipendenti che in questo modo vengono due volte danneggiati e beffati”. La Fiom/Cgil sarà naturalmente al fianco di questi lavoratori che, giustamente, hanno deciso di intraprendere un’azione legale per richiedere il pagamento di quanto spettante. 

“Tuttavia, - prosegue il sindacalista della Fiom/Cgil - ancora una volta assistiamo ad un episodio a dir poco incommentabile, di quelli che un tempo si chiamavano «padroni senza scrupoli». Non è accettabile la posizione del commissario giudiziale che si è allineato completamente sulle posizioni dell’azienda. Auspichiamo che ci sia un ripensamento da parte aziendale prima di arrivare in sede processuale”.

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