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Lavoro, ecco un progetto per avviare i "Giovani al futuro"

Comune e Democenter-Sipe, con Provincia, Camera di commercio, Università e altri enti, lanciano insieme un sito web e diverse azioni per orientare i ragazzi allo studio e al lavoro

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Una piattaforma internet dedicata, eventi pubblici, attività e campagne di comunicazione con il coinvolgimento di molti soggetti, workshop, incontri. Sono alcune delle attività che saranno messe in campo per favorire, l’orientamento scolastico e professionale e la valorizzazione del capitale umano dei giovani di età compresa tra i 17 e i 28 anni di età, molti dei quali rientrano nella categoria che sta diventando un vero e proprio fenomeno sociale: i Neet (Not in Education, Empolyment or Training). I Neet sono, infatti, giovani da 15 a 29 anni che non sono impegnati in un percorso di studio, non lavorano e non frequentano master o corsi di formazione o aggiornamento. Fuori dalla Modena che produce, “emarginati” del mondo del lavoro che, stando ai dati del Ministero del Lavoro, nel 2009 a Modena erano già il 16,3% della popolazione di riferimento, corrispondenti a oltre 16mila giovani della nostra provincia. Ma il dato sconcertante della ricerca de Ministero è che oltre la metà di tali "Neet" sono in possesso di un titolo di studio medio-alto, essendo diplomati o laureati.

Intervenire su questo fenomeno drammatico è la principale finalità del progetto “Giovani al Futuro” promosso dal Comune di Modena, a cui hanno aderito Provincia, Camera di Commercio, Università, Er-Go (Azienda regionale per il diritto agli studi superiori) e Modena Formazione. L’idea è tra quelle emerse dagli incontri di “Effetto Modena, pensieri sulla città che cambia”, gli stati generali voluti dall’Amministrazione comunale. Il progetto, la cui realizzazione operativa è affidata a Democenter-Sipe, punta a “intercettare” i giovani e ad accompagnarli verso percorsi virtuosi in grado di fornire loro opportunità e supporto. Per favorire l'orientamento dei ragazzi che devono scegliere il loro percorso di studi e il loro percorso di vita e professionale, saranno messi in rete tutti i servizi presenti in ambito provinciale e regionale. “L’azione sarà corale e basata su ‘best practice’ internazionali per costruire una rete di orientamento e supporto che faccia leva su tutti i servizi e le forze oggi disponibili sul territorio provinciale e sulla costruzione di percorsi strutturati in grado di fornire una risposta concreta ai problemi generati dalla contrazione dell’occupazione”, spiega Daniele Sitta, assessore allo Sviluppo economico e Lavoro, che ha in capo il progetto per il Comune di Modena.

Il progetto prende il via con il lancio della piattaforma on-line (www.giovanialfuturo.it) che, a seconda delle caratteristiche di ogni utente, rende visibili, attraverso uno strumento molto facile da utilizzare, tutti i servizi dedicati all’orientamento scolastico, professionale e alle opportunità presenti sul territorio rivolte a quel giovane con quelle caratteristiche. Nel corso dell'anno, a partire da giugno, si proseguirà con una serie di eventi di “dissemination”, ai quali parteciperanno come testimonial personalità vicine al target dei giovani, e con diversi percorsi strutturati che proseguiranno nella prima fase del progetto fino a dicembre. Dopo una intensa campagna di comunicazione - che vedrà coinvolti tutti i partner di progetto, le scuole, l’Informagiovani, VolontariaMo e altre associazioni di volontariato, associazioni imprenditoriali - i giovani contattati e coinvolti verranno supportati con diversi strumenti di accompagnamento, da attività di “counseling” a percorsi di tirocinio e apprendistato, per favorire l’inserimento lavorativo.

In provincia di Modena la disoccupazione giovanile è triplicata dal 2007 ad oggi, arrivando al 27% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni, un dato che si aggiunge a quelli Istat che evidenziano la condizione particolarmente critica deigiovani, i più colpiti dal calo dell’occupazione causato dalla crisi economica: per loro, infatti, la contrazione è circa cinque volte più alta di quella complessiva. Una sotto-categoria in forte crescita è proprio quella dei Neet che in Italia sono passati tra il 2008 e il 2010 dal 20% al 23%, colpendo 2,3 milioni di giovani. In Emilia Romagna l'ultimo dato disponibile, relativo al 2009, evidenziava un tasso di giovani Neet pari al 13,6%, di alcuni punti più basso del 16,3% registrato in provincia di Modena, dove i Neet sono stati stimati in 16.164 giovani. La loro condizione è in buona parte riconducibile all’area dell’inattività piuttosto che a quella della disoccupazione: in regione il 60,2% dei giovani Neet sono inattivi, mentre il 39,8% sono giovani che cercano attivamente un lavoro. Questo sembra riflettere una situazione di preoccupante scoraggiamento (più accentuata per le donne) da parte dei giovani di fronte alla difficoltà di trovare un lavoro. Fenomeno questo che non solo ha effetti negativi sull'andamento futuro dell'occupazione ma determina anche il pericolo di esclusione sociale.

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